Dopo essere stato cancellato da Interplay, e successivamente ripreso da Bethesda in accoglimento delle richieste dei fan, è ormai ad uno stadio di sviluppo avanzato uno dei giochi di ruolo più attesi di sempre: Fallout 3.
Da semplice RPG “alla Diablo”, il concept di gioco di Fallout 3 ha subuto una notevole evoluzione rispetto ai due prequel, visto anche il lasso di tempo smisurato che lo separa dal prequel (10 anni, nell’industria videoludica, sono davvero tanti); certo si potrebbe citare il trascurabile Fallout: Brotherhood of Steel, uscito per PS2 e Xbox qualche anno fa, ma il filone principale della serie era fermo da ormai un decennio e gli sviluppatori di Bethesda hanno saputo raccogliere la sfida del tempo rivoluzionando la struttura di gioco, ormai anacronistica.
Ciò che rimane del “vecchio” Fallout è in primo luogo l’ambientazione post-apocalittica, che già permea il trailer dal primo all’ultimo secondo: molto efficace il passaggio da uno spot anni ’50 ad uno scenario devastato, riprodotto dall’ottimo motore grafico del gioco. Da qui in poi, una sequenza sbalorditiva di situazioni di gioco, in cui possiamo prima di tutto ammirare la modalità di combattimento, sia in terza (alla Resident Evil 5) sia in prima persona (come un comune FPS).
Il focus del gioco, insomma, è proprio il sistema di combattimento, che si propone di garantire la massima libertà durante gli scontri; una caratteristica fondamentale è la possibilità di colpire determinate parti del corpo dei nemici, in modo da renderli incapaci di arrivarci addosso (sparando agli arti inferiori) o magari di mirare con precisione al nosto alter ego (colpendo gli arti superiori); il trailer ben illustra questa feature, che serve ad elevare Fallout 3 dal rango di semplice action-shooter.
Tra le armi spicca il Rock-It Launcher, un “lancia-oggetti” che ci eprmetterà di usare praticamente qualsiasi oggetto come fosse un proiettile, un’arma devastante e particolarmente indicata contro i nemici di dimensioni ragguardevoli; per gli altri vi saranno comunque un numero sterminato di altre armi da utilizzare, tra cui, bombe a mano, lanciamine, fucili da cecchino e quant’altro. Insomma, un arsenale che sarebbe di tutto rispetto anche per un gioco come Far Cry.
Non bisogna però dimenticare che Fallout 3 è, in primis, un gioco di ruolo. Come tale, può sì fregiarsi di un sistema di combattimento ben realizzato e dalle tinte “action”, ma deve comunque assegnare un ruolo rilevante anche all’esplorazione e all’interazione con gli NPC, i personaggi non giocanti. In questo senso, il titolo è ancor più strabiliante, poiché riesce a ricreare alla perfezione un piccolo universo post-nucleare popolato da svariate creature, con le quali potremo dialogare ed interagire in svariati modi, compreso rubare loro oggetti che riterremo utili al proseguimento dell’avventura.
Per quanto riguarda ancora la componente RPG, ritorna il sistema di attribuzione dei punti esperienza denominato S.P.E.C.I.A.L. (Strength, Perception, Endurance, Charisma, Intelligence, Agility, Luck) che ci consentira di sviluppare le sette caratteristiche del nostro alter ego secondo le nostre preferenze, così come potremo anche scegliere le abilità ordinarie (skills) e quelle speciali (perks). Insomma, anche il sistema di gestione del personaggio rivela una notevole cura e profondità.
L’uscita di Fallout 3 è confermata per quest’autunno su tutti i sistemi previsti, probabilmente nel mese di ottobre. Aspettiamo con impazienza l’uscita di un gioco che facilmente entrerà nella storia degli RPG come già hanno fatto i suoi predecessori.