[galleria id=”977″]Quanto di più bello potevamo dirvi sul tredicesimo capitolo della saga Final Fantasy lo abbiam detto. Come in ogni occasione, però, c’è quella irritante “altra faccia della medaglia” alla quale è meglio essere ben preparati, per evitare di vedere il proprio sogno pian piano trasformarsi in qualcosa che sogno proprio non è. Le accuse dell’eccessiva linearità di Final Fantasy XIII sembrano avanzare come non mai, a una settimana dal rilascio della versione euro-americana. Accuse giustificate. Ci tocca scriverlo, purtroppo. L’idea di dare più attenzione alla storia è perfetta, ma -anche in questo caso- il fine non giustifica i mezzi: il mondo è praticamente inesplorabile.
Vi avevamo parlato della quasi completa assenza delle città o, comunque, di posti al riparo da scontri e via dicendo. Avevamo addirittura scongiurato l’ipotesi che Square non ricorresse a quegli orrendi negozi stile jukebox tipici di Dirge Of Cerberus. Eppure, anche questo è successo: si potrà fare rifornimento, attraverso i punti di salvataggio previsti nel corso dell’avventura. Pochissime le vie alternative a quelle principali, insomma.
Una grossa delusione per tutti coloro che sono soliti perdere ore e ore di gioco a setacciare in lungo e in largo l’universo fantasy: è come se Square avesse creato una sorta di pilota automatico per il giocatore. Un pilota del quale avremmo potuto benissimo fare a meno. Il 39/40 di Famitsu e voti ancor più bassi -comunque ingiustificati- iniziano ad avere i primi riscontri.
Soli sei giorni e il primo capitolo di Fabula Nova Crystallis sarà nelle nostre mani. Sarà davvero un capolavoro? Lo scopriremo presto.
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Alla prossima!
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