Torniamo a parlare, ancora una volta, di PlayStation 3 e di hacker, in particolare di Anonymous. Molti si chiedono il perché di tanta aggressività nei confronti di un team che, in fin dei conti, cerca soltanto di difendere i consumatori, spingendo Sony a cambiare modo di fare. Dopo aver saputo del fallimento clamoroso del sit-in organizzato dalla compagnia, non possiamo far altro che continuare con i nostri attacchi. Questa volta, infatti, Anonymous non ha attaccato PlayStation Network, né danneggiato l’esperienza videoludica dell’utenza; ha soltanto manifestato pacificamente. Eppure, sono stati pochi coloro che hanno voluto sostenerli.
Il perché del nostro atteggiamento, dunque, è chiaro: evidentemente, questo team non interpreta le esigenze della maggior parte dei giocatori, anzi. Come se non bastasse, è dal giorno in cui c’è stato il sit-in che continuano a esserci problemi con PSN. Che si tratti di una semplice coincidenza? Chissà. Sta di fatto che non ci libereremo facilmente di questa nuova minaccia: ricordate la dichiarazione di guerra, vero?
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