Periodo buio per Sony, non c’è che dire: PlayStation Network sta mandando su tutte le furie anche quelle compagnie che hanno investito nel progetto online, prima tra tutte Capcom. Nella persona di Christian Svensson, infatti, la software house ha espresso tutto il suo malumore per quanto sta accadendo, aggredendo gli hacker e cercando di fermare la loro squallida – aggiungiamo noi – iniziativa. Prima di riportarvi le sue dichiarazioni, quelle rilasciate in un post di Capcom Unity, vi ricordiamo che tutti gli aggiornamenti su PSN sono disponibili consultando questo link.
Come consumatore, anche io gioco online con PS3 e ora non posso farlo… E probabilmente i miei dati personali sono anche compromessi [Sony, in realtà, ha scongiurato, questa ipotesi]. Inoltre, mi piace fare acquisti con PlayStation Store e non posso farlo. Come responsabile esecutivo di una grande compagnia, la questione ci sta costando centinaia di migliaia, se non milioni, di dollari di guadagni pianificati. Questi erano fondi su cui si sarebbe investito per creare nuovi giochi ai nostri fan
Ma non è finita qui. Gli hacker – ha dichiarato la software house – vogliono punire Sony (a causa della vicenda GeoHot), ma, così facendo, puniscono “anche milioni di altri consumatori e compagnie, il che rende difficile simpatizzare per la loro causa“.
Anche se non avessero combinato tutto questo, non sarebbe cambiato assolutamente nulla. I sistemi utilizzati dagli hacker vanno condannati, indipendentemente dai danni causati. Qualcuno riuscirà a capirlo in tempo? Bisogna arrivare al collasso del mercato videoludico per aprire gli occhi?
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