La situazione preoccupante di cui vi stiamo per parlare che riguarda i videogiochi è stata posta all’attenzione del pubblico da parte della pubblicazione del MIT, il Massachussets Institute of Technology. Si parla in particolare dei videogiochi non troppo recenti, quelli che magari non sono stati realizzati troppo tempo fa ma che rappresentano una parte importante della storia dei videogiochi e che purtroppo sembrano essere davvero in pericolo. Come sempre il miglior modo per ricordare qualcosa è provvedere a conservarla. E questo, con l’evoluzione della tecnologia, non sempre è così facile come sembra.
I supporti di memorizzazione delle informazioni si evolvono e cambiano da un anno all’altro, diventando sempre più moderni e nuovi. E la realizzazione di videogames che ormai non sono più recenti porta sempre di più a considerare delle nuove ipotesi per cercare di non farli perdere nel corso del tempo.
Il problema è abbastanza serio, dato che si vuole cercare di portare nel futuro ad esempio giochi interessanti di Atari che magari ormai non sono molto utilizzati, ma che rappresentano dei momenti importanti nella storia dei prodotti videoludici dal punto di vista delle applicazioni rese disponibili per varie console di gioco.
Nella rivista si parla degli emulatori per i giochi, anche se questi ultimi presentano delle difficoltà operative. Ecco cosa viene spiegato:
Difficilmente gli emulatori riescono a riprodurre fedelmente il gioco inoltre sono scritti in linguaggi che a loro volta diventano presto vecchi, e non “girano” sulle macchine più moderne. Inoltre ci sono sempre problemi di copyright, per cui le case produttrici preferiscono distruggere i dati sui giochi piuttosto che metterli a disposizione, costringendo chi vuole realizzare un emulatore ad operazioni molto più complicate.