Dopo la gigantesca acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft, gli analisti si attendono ulteriori mosse dalle big del settore.
Per quasi due anni l’acquisizione di Activision da parte di Microsoft ha tenuto banco. Il colosso americano è stato accusato di voler monopolizzare il mercato del gaming, settore dove possiede un sostanziale monopolio già su PC (praticamente tutti i giochi tripla A escono su Windows e molti meno sui sistemi operativi concorrenti).
L’opposizione strenua di Sony e della FTC però non hanno avuto buon esito e alla fine l’affare è stato concluso. Adesso, sebbene i risultati finanziari ancora non lo sottolineino, Microsoft è diventata leader del settore e deve solo mettere a frutto questo suo strapotere produttivo.
Per tale ragione si pensa che le altre big del settore non rimarranno con le mani in mano. Gli analisti ritengono che il prossimo anno possa essere contrassegnato da importanti acquisizioni, non solo da parte di Sony ma anche da parte di Nintendo, di EA, Take Two e dell’Embracer Group.
Nuove acquisizioni nel 2024?
Che le big del settore possano muoversi in tal senso il prossimo anno lo suggerisce la logica, visto che in qualche modo si deve rispondere al colpo inferto da Microsoft al settore e la pensa così anche il gruppo di analisti del Drake Star Partners. Secondo loro la fine dell’anno sarà contraddistinto dalla quiete di mercato, tuttavia già a partire dai primi mesi del prossimo anno ci potrebbero essere nuove acquisizioni.
Intervistato da Axios, il partner di Drake Star Michael Metzger ha rivelato: “In base alle discussioni che abbiamo avuto con alcuni grandi attori del mercato nelle scorse settimane, ci attendiamo che il volume degli affari cresca in maniera decisa a partire dal prossimo anno”. La speranza è che tali investimenti nelle acquisizioni possano portare anche a quelli nella produzione di nuovi videogame e che il mercato tutto ne possa beneficiare.
Non vi è dubbio che le acquisizioni consentono alle multinazionali più forti di consolidare e accrescere il proprio status ed il proprio valore sul mercato, ma questo processo è davvero un bene il mercato? Il 2023 è stato un anno abbastanza esemplificativo in tal senso, visto che numerose aziende si sono viste costrette a licenziare dipendenti.
Dopo fusioni e acquisizioni, la ridistribuzione delle risorse e il taglio dei dipendenti in eccesso è un’operazione standard e lo dimostra la stessa Microsoft che ha licenziato la bellezza di 11mila dipendenti dopo l’acquisizione del gruppo Zenimax. Tra qualche mese, dunque, ci si attende che il colosso di Redmond possa annunciare una nuova serie di licenziamenti di massa.
Qualcosa di molto simile è successo all’interno di Sony dopo le varie acquisizioni. Gli studi interni sono stati infatti ristrutturati e riorganizzati, alcuni sono stati chiusi (ad esempio lo storico Japan Studio) e altri sono stati ingranditi. Le acquisizioni dunque possono essere un bene ma anche un male per le software house acquisite, il cui futuro dipende tutto dal successo commerciale di un singolo progetto.
C’è però da sottolineare come lo stesso discorso ormai valga anche da indipendenti. La mole di contenuti ed il costo per la realizzazione sono tali da offrire agli sviluppatori un 50 e 50: un acclamazione può portare sull’Olimpo, un fallimento alla chiusura dell’azienda.