Finalmente è arrivato il momento di mettere le mani su Assassin’s Creed Mirage, ma per i fan della saga arrivano brutte notizie.
Da qualche anno a questa parte Ubisoft sembra aver perso lo smalto di un tempo. Gli ultimi progetti non sono sembrati a fuoco e la ricerca ossessiva di un titolo che possa sfondare nel campo dei gaas ha forse sacrificato l’estro degli sviluppatori francesi al servizio di una tipologia di gioco che sembra non essere nelle loro corde.
Un discorso a parte va fatto per la saga principale, quell’Assassin’s Creed che ha cambiato il mondo dei videogame e che è diventato in pochissimo tempo uno dei brand più riconoscibili di tutta l’industria. La formula iniziale era innovativa, ma Ubisoft ha “munto la vacca” al punto da fare finire il latte. Così negli ultimi anni il videogame è stato stravolto proprio nella sua formula ludica.
Origins e Odyssey sono stati due capitoli in cui il gameplay è stato caratterizzato da un sistema parametrico che ha reso l’esperienza più simile ad un gdr. L’ultimo capitolo, Valhalla, è stato invece un ibrido, a metà tra un gdr ed un action alla Ghost of Tsushima. Appare chiaro come il team di sviluppo voglia capire il sentimento del pubblico e trovare una formula ludica che possa attrarre il maggior numero di utenti.
Il fatto è che in questo modo Assassin’s Creed ha perso la propria identità ludica e la propria originalità. C’è infatti uno zoccolo duro di utenti della prima ora che vorrebbe il ritorno alle origini e un’altra fetta di consumatori che invece vorrebbe che si proseguisse con la strada tracciata negli ultimi anni. Ubisoft ha cercato di accontentare tutti, proponendo Mirage (in uscita proprio in queste ore) che recupera la formula classica per i nostalgici e Project Red, ovvero un titolo ambientato nel giappone feudale che prosegue il percorso di evoluzione tracciato dagli ultimi tre capitoli.
Il tentativo cerchiobottista di Ubisoft potrebbe non andare in porto. Assassin’s Creed Mirage potrebbe infatti non far registrare numeri tali da soddisfare le esigenze di vendita dell’azienda. Se è vero, infatti, che ci sono dei nostalgici della formula originale, è anche vero che se è stata superata in questi anni è proprio perché questa aveva stancato.
Le probabilità che Mirage sia solo un regalo ai fan della prima ora e una parentesi nel futuro della saga è confermato in parte dalle opinioni che si possono leggere in rete. Ad esempio il sito di videogame ‘Multiplayer’ ha chiesto ai propri lettori se compreranno o meno l’ultimo Assassin’s Creed e ben il 42% ha risposto di non essere interessato. Il 33% si è detto incerto e vuole rimandare nel tempo l’acquisto a quando avrà un prezzo inferiore, dunque già il 75% non comprerà il gioco al day one. Il restante 25% si divide tra chi ancora è in forse sull’acquisto immediato (il 6%) e chi non vede l’ora di metterci su le mani (il 19%).
Chiaramente si tratta solo del parere di una singola community di appassionati, appartenente ad una nicchia di consumatori italiani, dunque non rispecchia in toto la tendenza di mercato italiana e figurarsi quella del mondo intero. Tuttavia i dubbi sulla possibile riuscita commerciale di questa mossa nostalgia restano: c’era davvero bisogno di Assassin’s Creed Mirage?
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