Bethesda crede in Starfield e vorrebbe che anche chi scrive le recensioni ci credesse ma l’opera di convincimento non sembra funzionare.
Da quando è uscito, Starfield ha catalizzato l’attenzione di molti giocatori e molte giocatrici. E come spesso succede, questi giocatori e queste giocatrici hanno deciso poi di raccontare ad altri possibili futuri astronauti qual è stata la loro esperienza a spasso nello spazio.
Con una mossa di customer care un po’ particolare, Bethesda sta cercando in tutti i modi di spiegare che quello che c’è nel gioco non è stato frutto di scelte raffazzonate o dell’ultimo minuto ma che c’è un senso e che i giocatori semplicemente devono prendersi il tempo di trovarlo questo senso.
Difficilmente ci è capitato di vedere qualcuno che lavora per il team di sviluppo prendersi tutta questa pena per cercare di parlare con tutti i giocatori che non hanno gradito il prodotto. Una dimostrazione di come il gioco sia frutto di un lavoro in cui i ragazzi di Bethesda credono fino al midollo.
Uno dei sistemi con cui è possibile decidere se un videogioco fa per noi oppure no è andare a leggersi le recensioni o guardare le videorecensioni che appaiono su YouTube e TikTok. Perché tutte le belle parole dei press release ufficiali parlano sempre del gioco migliore dell’anno, dell’esperienza migliore di sempre, dei personaggi più profondi mai visti e delle ambientazioni più particolareggiate che esistano in questo mondo o in un altro.
Poi magari scopri, e per fare un esempio a caso prendiamo Cyberpunk 2077, che il gioco è talmente tanto pieno di buchi da sembrare una forma di groviera e che ci è voluto un anno abbondante per giocarlo nella sua forma migliore. Il problema di Starfield però a quanto pare non sono i bug, che pure sono presenti e a volte anche abbastanza esilaranti, ma è proprio che non sta piacendo a tutti quegli a cui dovrebbe piacere.
Ma Bethesda, sotto forma dei membri di quella parte di team che si occupano dei rapporti con il pubblico, non ci sta. E su Steam ci sono risposte per tutte le recensioni che parlano male di alcuni aspetti dell’epopea fantascientifica. A chi dice che alcuni pianeti sono vuoti e noiosi, chi si è occupato delle recensioni ha risposto che anche i primi uomini sbarcati sulla Luna di certo non hanno trovato granché ma è stato comunque un passo avanti enorme per il genere umano: si tratta di una scelta di design per cercare di ricreare quel senso di vastità del cosmo rispetto a un essere umano.
E del resto è vero che alcuni pianeti sono abbastanza inutili da esplorare ma forniscono tante volte spunti per un po’ di foto in-game. Quello che non sembra arrivare a tanti che si lamentano che il gioco è vuoto, sconnesso, con una storia lineare e noiosa, questa è la posizione di Bethesda per le recensioni, è che Starfield è un RPG con un focus preponderante sulla esplorazione. Che cosa si debba esplorare effettivamente dipende dalla sensibilità personale.
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