Electronic Arts, da almeno due decenni publisher di spicco dell’industria videoludica, sembra aver trovato una vera miniera d’oro nella serie Burnout, nata senza troppe pretese in casa Acclaim.
Il primo episodio, sviluppato nel 2001 dai talentuosi Criterion Games, si appoggiava tecnicamente su un poco performante middleware, ovvero un motore grafico third party; alcuni di voi ricorderanno il famoso Renderware, su cui giravano anche i primi episodi del celeberrimo Pro Evolution Soccer per console a 128-Bit.
Ad oggi, invece, Burnout è il titolo che tiene alta la bandiera dei giochi di guida arcade, incontrastato in un settore dove i concorrenti si sfidano all’insegna di un realismo sempre più ostinato. Al titolo EA va l’indubbio merito di essersi saputo evolvere pur restando fedele al concept originario, in controtendenza rispetto al mercato attuale dei racing games.
Il merito è certamente anche di EA, che, come ha dimostrato di saper fare anche con la serie FIFA, non si è “seduta” sul già elevato standard qualitativo del proprio titolo, in favore di un continuo, seppur difficile, processo di rifinitura; il risultato finale è proprio questo Burnout Paradise: The Ultimate Box, riedizione del titolo che ha già stravenduto su PS3, Xbox 360 e da poco anche su PC.
In questa versione, che troveremo nei negozi a partire da febbraio 2009, troveremo il tanto osannato Bikes Pack, una vera e propria boccata d’aria fresca per la serie; il pacchetto Cagney, foriero di due nuovi bolidi e nuove modalità online; il Paradise Pack, che consente sfide sulla stessa console fino a 8 giocatori.
Insomma, non manca davvero nulla, ma vogliamo sperare che EA abbia la decenza di pubblicare questa riedizione ad un prezzo comunque contenuto, e chissà che i fanatici, già possessori dell’originale, non prendano in considerazione l’idea di affiancarvi questa versione “riveduta e corretta”…
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