Dove sarà ambientato il prossimo Call of Duty? Black Ops alla riscossa, a quanto pare in un luogo ancora poco esplorato e molto caldo.
Mentre il mondo sta ancora cercando di abituarsi a quello che c’è dentro il nuovo Modern Warfare 3 c’è chi guarda già all’anno prossimo. Anche perché il 2023 ormai è finito e il 2024 è dietro l’angolo.
Secondo un report di una fonte piuttosto attendibile, il prossimo capitolo di COD tornerà al modello di Black Ops e Activision ha già scelto da tempo quale dei suoi tanti studi di sviluppo che si occupano dello sparatutto multiplayer avrà il compito di lavorare per creare la prossima esperienza videoludica. C’è da dire subito che questo report conferma alcune delle voci che circolavano tempo fa, alcune addirittura risalenti al 2022.
Si tratta di una scelta decisamente coraggiosa per tanti aspetti. Soprattutto per quello che riguarderà l’ambientazione e il modo in cui verrà trattato il materiale di partenza. Si parla infatti di eventi storici reali e ravvicinati nel tempo. Altri giochi che hanno provato a guardare al passato recente della guerra si sono trovati sommersi dalle critiche. Ma Activision è Activision. Riuscirà anche stavolta in una capriola mediatica e di pubblico?
L’ambizioso progetto del Call of Duty 2024
La serie di Call of Duty va avanti e indietro nel tempo a proprio piacimento e lo fa anche grazie alle esperienze diverse e alle caratteristiche particolari dei vari team di sviluppo che Activision utilizza per le situazioni che decide di offrire poi ai giocatori. Per il presente distopico c’è per esempio il contributo di Sledgehammer Games mentre Treyarch è quella che si occupa di solito del passato e dei capitoli denominati Black Ops, con Infinity Ward che mantiene la barra dritta in qualità anche di primo developer dei COD.
Secondo quanto riportato in esclusiva da Windows Central il capitolo 2024 di Call of Duty sarà di nuovo affidato a Treyarch e quindi sarà di nuovo un capitolo Black Ops. L’ambientazione sarà quella della Guerra del Golfo. Un momento della storia recente che va ancora analizzato e compreso del tutto. Si tratta quindi già di una scelta piuttosto coraggiosa da parte del team di sviluppo e soprattutto di Activision.
Come ricordavamo in apertura, altri giochi hanno provato a calcare la mano sul realismo, uno fra tutti Six Days in Fallujah, e il risultato è stato piuttosto altalenante in termini di gradimento. Trattandosi di un videogioco ambientato in un momento storico preciso, le licenze poetiche saranno ridotte al minimo anche perché il gioco, proseguono i dettagli raccolti da Windows Central, si concentrerà sul ruolo della CIA nel grande conflitto che ha visto contrapposti l’iraq di Saddam Hussein e la coalizione guidata dagli americani del primo George Bush.
La Guerra del Golfo è passata alla storia come un momento di guerra spettacolarizzato come non era mai successo prima ed è questa un’altra sfida che il team di sviluppo dovrà affrontare: c’è una generazione di giocatori che ha visto in televisione andare in scena l’operazione Desert Storm il che significa che c’è una generazione di giocatori che sa esattamente che cosa pretendere da Activision.