Capcom e Deep Down si trovano insieme di rado in una frase ma di recente qualcosa si è mosso sul radar dei fan.
La storia che lega Capcom a queste due parole inizia diverso tempo fa. Ma dopo un annuncio roboante nel lontano 2013 per quella che all’epoca era la super scattante Playstation 4, il gioco che avrebbe dovuto entrare nel filone dei soulslike non è mai uscito dai cancelli chiusi della società. E in realtà probabilmente Deep Down non è neanche il suo nome definitivo.
Le ultime notizie riguardo questo videogioco dallo sviluppo così disgraziato risalivano a febbraio del 2021 e già all’epoca si parlava di qualcosa di epico, vicino per alcuni aspetti ad Assassin’s Creed con un motore grafico nuovo di zecca che si sarebbe dovuto chiamare Panta Rhei ma che poi sarebbe stato abbandonato in favore del più solido.
Solido perché utilizzato, RE Engine su cui girano i Resident Evil. Ogni tre anni circa il colosso giapponese rinnova il trademark per Deep Down ma stavolta secondo le valutazioni fatte da chi ha incrociato il nuovo pacco di scartoffie non si tratta di un rinnovo ma di qualcosa di nuovo.
Deep Down vive ancora, Capcom riaccende le speranze dei fan
Deep Down sarebbe dovuto essere il nuovo grande soulslike che avrebbe potuto combattere ad armi pari con Elden Ring. Forse però si è trattato di un passo più lungo della gamba per tutti. Perché sarebbe stata per Capcom la prima volta con un gioco nuovo costruito su un motore grafico tutto nuovo. E c’è da scommettere che proprio lo sviluppo del progetto chiamato Deep Down sarebbe servito come banco di prova e modello per le feature del nuovo motore grafico che aveva il nome altisonante Panta Rhei.
Ma, e non è difficile immaginarlo, lavorare creando da zero un nuovo motore grafico non è mai semplice soprattutto quando devi metterci dentro un videogioco in un genere che forse non conosci così tanto come pensi. Perché anche se Capcom ci ha dato i Resident Evil e i Devil May Cry e Dragon’s Dogma non si è mai spinta così tanto nel soulslike come per esempio altre società, prima fra tutte fromSoftware.
Motivo per cui tutto è andato a rotoli, gioco e motore grafico. Dalle ceneri di Panta Rhei abbiamo avuto RE Engine ma dobbiamo ancora capire se il lavoro fatto su Deep Down ha effettivamente portato qualcosa di nuovo. Per ora abbiamo soltanto questo nuovo marchio che è stato sottoposto al sistema americano di protezione del copyright e che riguarda un videogioco, per cui è stato indicato che si intende l’utilizzo ma ancora non è stato mostrato da nessuna parte.
I fan che ancora ricordano quel trailer del 2013 hanno di nuovo il fiato sospeso ma non è la prima volta. Nel 2019 il team interno che si stava occupando del gioco si è sciolto, lo aveva raccontato al producer Yoshinori Ono il che significa che se il videogioco è tornato dal suo viaggio negli inferi lo sta facendo per mano di altre persone. Forse quelle di Dragon’s Dogma 2.