Il fondatore del Commodore 64, Jack Tramiel, è morto all’età di 83 anni. Jack Tramiel era stato colui che ha creato il Commodore 64. Dopo la guerra ha fondato una società di computer, la Commodore International. Il C64 diventa in poco tempo, a partire dai primi anni ’80, il personal computer più venduto della storia. Tramiel comincia ad avere dei contrasti con gli azionisti e quindi è costretto a spostare il suo campo di interesse nel settore dei videogiochi. Nasce a questo punto la Amiga, che incontra un grande riscontro da parte del pubblico grazie all’affermarsi dei prodotti giapponesi.
Il successo di Jack Tramiel comunque resterà per sempre legato al nome del Commodore 64, che aveva l’obiettivo di essere un computer per le masse. E pensare che Jack Tramiel arrivò all’informatica, passando dalle macchine da scrivere e facendo manutenzione per l’esercito americano, dopo essere sopravvissuto ad Auschwitz.
Il Commodore 64 rappresenta la sua invenzione più conosciuta. Proprio con questo modello il computer diventò popolare per tutti. PC e Mac ancora non erano alla portata di chiunque e il Commodore, con i prezzi piuttosto bassi, riuscì a destare l’attenzione di molti utenti.
Microsoft e Apple arrivarono dopo, dopo che già Jack Tramiel aveva inventato la tastiera squadrata e lo schermo viola. Il primo modello a disposizione fu il Commodore PET 2001, che fu realizzato nel 1977. Questo modello memorizzava i dati su nastro.
Negli anni che seguirono proprio il Commodore PET 2001 ebbe un grande successo, soprattutto nel campo dell’istruzione, infatti venne usato nelle scuole e nel mondo accademico. Jack Tramiel capì che doveva progettare e realizzare dispositivi meno costosi e con maggiori potenzialità da sfruttare, anche perché a quel tempo c’era la concorrenza di Apple II e Atari 800.
Proprio per questo nel 1982 mise a punto il Commodore 64, che rappresenta uno dei calcolatori elettronici che ha segnato le tappe più importanti dell’informatica in tutto il mondo. Il Commodore 64 non va dimenticato nemmeno per un’altra ragione.
Proprio questo dispositivo elettronico ha segnato anche il diffondersi dei primi videogiochi, che di certo non erano come quelli di oggi, soprattutto per quanto riguarda la grafica e le esperienze di gioco, ma di sicuro molti li ricordano con nostalgia, perché hanno rappresentato una parte importante della loro infanzia.
Alcuni di questi giochi sono stati in seguito ripresi e ripensati, riproposti in versioni completamente nuove, ma non finiremo mai di ricordare le loro versioni originali con tutta la magia che esse avevano.