GeoHot è stato contattato da Mark Zuckerberg dopo PlayStation Network. La vicenda, come tutti ben sapete, non ha avuto lui come protagonista, ma al fondatore di Facebook poco è importato: se Anonymous si è mossa contro Sony a causa del comportamento che la compagnia ha avuto nei suoi confronti, un motivo ci sarà. Zuckerberg, insomma, è convinto non solo delle potenzialità ma anche dell’autorevolezza di George Francis Hotz – questo, il nome dell’hacker. La collaborazione con il noto social network è una grande opportunità per il ventunenne, chiamato a supervisionare lo sviluppo dell’applicazione Facebook per iPad.
Il pirata è bravo, nessuno lo ha mai messo in dubbio; è tutto il resto che, però, proprio non ci piace. Personaggi del genere, dopo aver creato problemi non indifferenti a colossi aziendali del calibro di Sony, meritano davvero una collaborazione così importante? Ci chiediamo, insomma, se sia davvero giusto far finta di nulla e assumere i propri dipendenti soltanto per le loro capacità. Ogni hacker, a questo punto, potrebbe essere legittimato a fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento.
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