Atteso come pochi da critica e pubblico, il FPS di Ubisoft si sta contendendo il trono sulla scena videoludica attuale con l’acerrimo rivale (si fa per dire) Fallout 3. Vediamo se tanta hype intorno al prodotto è davvero meritata.
Il primo Far Cry, uscito nel 2004, ha segnato un’epoca ed è stato da più parti indicato quale degno successore di Half-Life; da allora molte cose sono cambiate, il genere dei FPS ha visto espandersi i propri confini ad includere meccaniche spiccatamente action (vedi Mirror’s Edge) come anche RPG (Fallout 3, appunto). Far Cry 2, ad ogni modo, irrompe sul mercato come un “semplice” FPS, ma così impressionante dal punto di vista quali-quantitativo da risultare pressoché inappuntabile sotto qualsiasi punto di vista.
Ciò che lascia allibiti, prima di ogni altra cosa, è la vastità dell’ambientazione messa in piedi dai programmatori Ubisoft. Cinquanta km quadrati di insidioso territorio africano farebbero impallidire qualsiasi titolo che abbia la pretesa di garantire un’esperienza open-world; c’è da perdersi in questi scorci mozzafiato dove risulta davvero difficile, ancor prima che combattere, trovare dei punti d riferimento, tant’è che può capitare di rimanere come ebeti a fissare il tramonto invece di pensare a portare a termine la missione del caso.
Parlando di missioni, sono necessari alcuni accenni alla trama; in Far Cry 2 ci troveremo nel bel mezzo di una guerra civile nel cuore dell’Africa, nei panni di un mercenario cui è stato affidato il compito di eliminare un trafficante d’armi. Siccome il tipo non è esattamente facile da trovare, dovremo intessere una serie di rapporti con le forze militari del luogo ed anche con le forze rivoluzionarie che fomentano la rivolta, col fine ultimo di trovare il nostro obiettivo.
E’ facile rendersi conto che, in Far Cry 2, si è parte di un mondo. Scordatevi di andare dal punto A al punto B per finire la missione X senza guardare in faccia nessuno e poi ricominciare per la missione Y. Anche se il canovaccio principale della trama passa rapidamente in secondo piano, c’è un’infinità di luoghi da esplorare, missioni da completare (tutte indicate su una comoda mappa) e di figure più o meno losche con cui stringere alleanze, anche solo temporanee, finalizzate al raggiungimento di determinati obiettivi. Le missioni secondarie consentono di sbloccare ogni sorta di extra (armi, oggetti particolari) e sono decine se non centinaia, tant’è che la sola modalità principale in singleplayer è accreditata di oltre 30 ore di gioco.
In tutto questo, ogni istante è quello giusto per ammirare soddisfatti un comparto tecnico semplicemente mostruoso, che non tradisce le aspettative; tutto, dai paesaggi agli effetti grafici ai modelli dei personaggi, sembra letteralmente “vivo” e pulsante. C’è una varietà impressionante di ambientazioni, paesaggi desertici o acquatici, accampamenti, cittadine devastate dalla guerra, il tutto reso con dovizia di particolari e in modo del tutto realistico.
Bottom Line – Far Cry 2 è un gioco da avere, nonché un buon motivo per acquistare una console next-gen o aggiornare un pc agonizzante. Enorme, curato e avvincente, il titolo di Ubisoft Montreal è la perla che inaugura un autunno da incorniciare per la qualità e la quantità delle uscite videoludiche proposte. Nell’attesa, gustiamoci questo degno seguito di un gioco memorabile e che si impone certamente come re del genere di appartenenza.
VOTO: 9
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