Farmville e altri giochi presenti su Facebook in questi giorni sono sotto i riflettori, non per il successo che hanno avuto e continuano ad avere (quello è ormai un dato di fatto pienamente acquisito), piuttosto per questioni riguardanti la privacy e il trattamento dei dati degli utenti raccolti dalle società di produzione di questi prodotti videoludici. Ha fatto tanto parlare di sé in questi giorni infatti un articolo pubblicato sul celebre giornale Wall Street Journal, che puntava il dito contro alcuni videogiochi online gratuiti presenti sulla piattaforma del social network più famoso ed utilizzato nel mondo.
Secondo quanto riportato dall’autore infatti Farmville e altri videogiochi non sarebbero molto sicuri per quanto riguarda la privacy degli utenti che li utilizzano quotidianamente (e, lo sappiamo molto bene, questi ultimi sono davvero tantissimi).
Secondo quanto scritto nell’articolo, le case di produzione di questi giochi su Facebook, come Farmville appunto, invierebbero dei dati riservati a società pubblicitarie esterne, senza che l’utente ne sappia nulla. Zynga, azienda di produzione di Farmville, ha voluto rispondere alle accuse, affermando di voler approfondire in modo migliore il discorso effettuando delle ulteriori analisi approfondite.
Nel frattempo comunque le case di produzione dicono che non dovrebbero esserci problemi per gli utenti, dato che ciò che viene diffuso è solo un codice relativo ad ogni giocatore. Ma il punto fondamentale è che questo codice contiene in maniera criptata alcune informazioni private che altre società non dovrebbero sapere senza l’autorizzazione dell’utente.