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Ferrari Challenge Trofeo Pirelli – Recensione della versione PS2


Una delle sorprese più piacevoli nel genere dei racing game approda, ancor più sorprendentemente, anche sull’ormai defunta PS2, con l’obiettivo di imporsi per la simulatività dell’approccio proposto.

Il primo impatto con Ferrari Challenge è senza dubbio positivo: un menu molto evocativo, con un modello di Ferrari che scorre in background, riprodotto con poligonal maestria, e canti gotici di sottofondo. Tante le opzioni a disposizione, dove per fortuna le modalità di guida vera e propria sono raccolte nella prima disponibile. Si parte con l’allenamento, sul circuito del Mugello accompagnato da una voce guida che ci illustra le tecniche di base. A fine prova, ci becchiamo una “pagella” che riporta in centesimi i punteggi conseguiti sotto vari profili (uso dell’acceleratore, dei freni, impostazione delle curve). Intrigante e divertente, questa introduzione ci terrà occupati per una buona mezz’ora (forse anche più) a cercare di limare i secondi e con essi incrementare i punteggi ottenuti.
 

A proposito di primo impatto, è doveroso segnalare che il comparto tecnico non fa certo di gridare al miracolo: la vettura è riprodotta dignitosamente, laddove i circuiti manifestano il fastidioso piattume già presente nella versione PS3, quindi non sarebbe stato credibile attendersi buoni risultati sulla sorella maggiore, ben più anzianotta. Ciò che dà invece alquanto fastidio è l’aliasing, che ammanta (o meglio, appesta) ogni cosa, col risultato che l’immagine di gioco trasmette un look alquanto “grainy” che ricorda i filtri applicati alla grafica in titoli come Silent Hill. Ok che la PS2 ha sempre sofferto di questo problema, ma i tempi di Ridge Racer 5 sono lontani, e i programmatori dovrebbero avere ormai imparato come si fa ad ovviare a questo problema.
Se l’aliasing è fastidioso, la riproduzione degli effetti grafici è invece vergognosa: provate a mettere le ruote sull’erba, e vedrete un’aura verde chiaro che sprizza dalle ruote manco fosse un incantesimo da RPG primordiale per PS1. Ascriviamo anche questo difettaccio alle negligenze da downgrading rispetto alla versione PS3 e passiamo avanti.
 

Il piatto forte di Ferrari Challenge è il modello di guida, e su questo non si discute: complesso, intransigente ed appagante. Abilitate tutti gli aiuti, e vi troverete davanti un arcade racer intuitivo e poco remunerativo (soprattutto dal punto di vista dei punti bonus a fine gara). Disabilitateli, e assaggerete un po’ di simulazione “vera”, ben al di sopra delle spruzzate di realismo di Gran Turismo 4 (e, volendo, anche di GT5 Prologue). Vincere le gare col modello di guida semplificato sarà un gioco da ragazzi, anche al livello di difficoltà più elevato; sarà invece un’impresa titanica disabilitando tutti gli aiuti. Peccato, potremmo dire, perché anche chi ama i giochi dal modello di guida arcade avrebbe meritato di affrontare nemici all’altezza della situazione, cosa che in Ferrari Challenge non succede.
 
E allora, parliamo di questi avversari e della loro I.A., che per l’occasione assume venature di “deficienza artificiale”. I nostri rivali vanno forte, con una guida pulita (leggermente troppo incolonnati, tanto per cambiare) e senza sbavature. Ma ecco che il terrore fa capolino in entrata di curva: provate ad entrare forte, sulla traiettoria interna per tentare il sorpasso, e vedrete l’avevrsario di turno saltarvi letteralmente addosso, con la giusta tempestività per rendere inevitabile il tamponamento! Ma non è finita qui. L’allocco virtuale (passatemi il soprannome), resosi conto di essere fuori traiettoria, inchioda a centro curva, tenendoci dietro mentre le altre vetture sfilano via sulla traiettoria, per così dire, “pulita”. Ecco quindi che, per sorpassare in santa pace, ci ritroveremo a fintare sull’interno, con l’allocco di cui sopra che andrà puntualmente a coltivare ortaggi fuori traiettoria, mentre noi passiamo indisturbati all’esterno. Non è questo il modo di implementare un’I.A. realistica ed aggressiva, ma se non altro è il modo giusto per rovinare un’esperienza di gioco che dalle prime battute si preannunciava appagante.
Chiudiamo questa gioiosa rassegna sull’I.A. segnalando che anche in rettilineo gli avversari, una volta affiancati e leggermente sopravanzati, molleranno di colpo l’acceleratore per agevolare il sorpasso, come nemmeno un pensionato in autostrada farebbe mai…
 
Bottom Line: Ferrari Challenge Trofeo Pirelli è un gioco strano. Bello da giocare, ma non da guardare. Divertente se si guida da soli, alla ricerca delle traiettorie perfette, ma non contro avversari gestiti in modo balordo dalla CPU. Un gioco da 10 per il solo modello di guida, 9 tenuto conto anche dell’impatto grafico, e infine, preso atto dell’aberrante I.A. che di fatto rende abbastanza frustranti le varie competizioni…
 
VOTO: 7

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