Yoshinori Kitase crede di aver capito gli errori commessi con Final Fantasy XIII, ma non è così. Il producer di Square Enix, infatti, ritiene che l’unico sbaglio sia stato quello di aver fatto attendere i fan troppo a lungo; a tutto il resto, alla linearità per esempio, non ha fatto riferimento, invece. Ma partiamo dalle dichiarazioni che avrebbe recentemente rilasciato a GameReactor, circa i tempi di sviluppo della tredicesima fantasia finale: Quando pensi ad un titolo occidentale tripla-A come Call of Duty, Battlefield, e Assassin’s Creed, capisci come le software house occidentali lavorino con una finestra temporale decisamente più piccola, che va da uno a due anni di sviluppo. Questo è un qualcosa da cui prendere esempio, perché sembra il miglior modo per mantenere l’attenzione dei propri fan al franchise.
Kitase saprà sicuramente il fatto suo, ma ci tocca contraddirlo, anzitutto perché il paragone che ha fatto non è propriamente corretto; Final Fantasy XIII, infatti, è un gioco di ruolo e, per quanto i suoi punti di riferimento possano essere ‘tripla-A’, non ha nulla a che vedere con sparatutto e giochi d’azione del calibro di Call of Duty, Battlefield 3 e Assassin’s Creed: i tempi di sviluppo – e questo difficilmente può esser messo in discussione – saranno sempre più lunghi per ovvie ragioni.
Come se non bastasse, crediamo che ai fan, per quanto possa essere importante pubblicare un gioco nel giro di poco tempo, interessi tutt’altro, e cioè che il titolo sia avvincente sotto ogni punto di vista, dai personaggi al gameplay, passando per la trama e l’intreccio narrativo; per non parlare, poi, della colonna sonora. Ci sono degli elementi, insomma, che vanno tenuti in considerazione molto di più rispetto a quello su cui il membro della compagnia ha voluto soffermarsi.
Kitase si è detto soddisfatto, in quanto Square è riuscita a ultimare Final Fantasy XIII-2 in circa diciotto mesi. Speriamo che non abbia dimenticato tutto il resto…
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