I TGA 2023 hanno le loro nomination e tra non molto avranno anche i vincitori. Ma, oltre a Starfield, ci sono tanti giochi esclusi.
Ma i The Game Awards sono esattamente come gli Oscar, come i Bafta e come gli Emmy. Premi dati in base alla sensibilità di chi vota. I giochi che vengono celebrati come i migliori in assoluto in un campo o nell’altro a volte possono non essere i giochi migliori per tutti.
Ed è per questo che può essere divertente, anche per smorzare un po’ la polemica che si è venuta a creare intorno a Starfield che sarebbe stato snobbato come unica esclusiva Xbox nella sezione GOTY 2023, che possiamo fare una carrellata di tutti quei grandi giochi che rischiamo di perderci se guardiamo solo a chi riceve il premio.
Dalle esperienze indie che avrebbero dovuto battersi per il premio più ambito fino a quelle categorie che non abbiamo ancora e che invece dovremmo avere per abbracciare più esperienze possibili ecco alcuni giochi da provare anche se forse non li sentirai mai annunciati in uno scroscio di applausi.
Final Fantasy e tutti gli altri NON giochi dell’anno
Ogni anno escono, tra esclusive, multipiattaforma e ibridi, decine e decine di videogiochi in varie categorie e riuscire a trovare i migliori è ovviamente complicato e alla fine ognuno fa quello che può. Ma accanto ai titoli che giustamente meritano di essere in lizza nelle varie categorie dei The Game Awards di quest’anno tanti sono invece i giochi che avrebbero dovuto avere una risonanza maggiore.
Il primo e forse più eclatante è Final Fantasy XVI che non è finito nella categoria dei GOTY. E c’è chi avrebbe proprio voluto il nuovo titolo Square Enix al posto del remake di Resident Evil 4. Ma altri titoli che avrebbero dovuto avere un posticino nelle nomination come giochi dell’anno sono per esempio due esperienze che possiamo definire un po’ più di nicchia ma validissime.
Da una parte Pentiment, che per una serie di coincidenze temporali, non è riuscito a portarsi a casa né una nomination nel 2022 né una nomination nel 2023 e dall’altra c’è il poetico rompicapo Cocoon. Un’esperienza Indie con le carte in regola per battersi alla pari in termini di profondità e cura con gli altri titoli in gara.
E poi c’è Sea Of Thieves che avrebbe potuto tranquillamente gareggiare nella categoria best ongoing games o anche nella best community support dove nessuno a quanto pare dei giochi Xbox è degno di essere inserito. Un altro gioco dell’anno che non è il gioco dell’anno è Lies of IP, il sontuoso soulslike a base di ingranaggi impazziti.
Ha fatto molto discutere anche la mancanza di nomination per Hogwarts Legacy, un prodotto che probabilmente tutti sapevamo non sarebbe stato nominato neanche nella sezione miglior carta da parati a causa della diatriba che lo ha visto al centro, ma la cui community è comunque un po’ delusa.