Il fiasco Tomb Raider affossa Eidos

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Tempi duri anche per Eidos, uno dei publisher occidentali di spicco nell”industria videoludica, tradito proprio da quello che è stato il suo principale portabandiera per oltre un decennio.

Eppure, Eidos sapeva bene che Tomb Raider avrebbe avuto bisogno bisogno di un bel rinnovamento. Al giorno d’oggi il mercato è ormai invaso da prodotti aventi per protagonista un’avvenente donzella, e per Lara Croft la concorrenza è davvero feroce. Da un punto di vista prettamente ludico, poi, le meccaniche di gioco “mummificate” del celebre platform iniziano davvero a stancare, specie laddove il genere di appartenenza è dominato da titoli di ben altro calibro come Prince of Persia.
 
Il risultato di queste considerazioni è che l’ultimo episodio del franchise, Tomb Raider Underworld, peraltro flagellato dagli odiosi bug della versione Wii, ha fatto registrare un milione e mezzo di pezzi venduti, molto poco rispetto alle attese di Eidos che ha dovuto rivedere le proprie previsioni per il bilancio complessivo del 2008, riducendo i ricavi di ben 30 milioni di dollari. Chiaramente questa azione non ha sortito un effetto particolarmente piacevole sulle azioni della società, crollate del 30% a seguito dell’annuncio e che da inizio anno hanno perso circa il 74%. Brutte notizie anche per il personale della società che è stato tagliato di 30 unità appartenenti al team dei Crystal Dynamics, che ha portato avanti la serie in questi anni.
 
Intanto da Eidos fanno sapere di voler profondamente rinnovare il personaggio di Lara, riproponendolo in una veste che vada maggiormente incontro ai gusti dei videogiocatori. Ma se per una volta pensassero a produrre un gioco decente e leggermente innovativo rispetto ai prequel?

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