Konami si è rivolta espressamente agli utenti di internet, invitandoli ad analizzare le foto proposte, cercando di riuscire a comprendere quali sono quelle finte, frutto di una semplice ricostruzione grafica. In realtà si tratta di un’operazione che non è affatto facile, visto che, esaminando le foto in modo superficiale, non è possibile riscontrare nessuna differenza.
Soltanto se avviamo un processo di analisi maggiormente approfondito possiamo riuscire a distinguere quali sono le foto ricostruite. Ma come fa Konami a raggiungere effetti così sbalorditivi? A quanto pare tutto consiste nel riuscire a gestire al meglio la luce e le ombre.
In un gioco normale le luci sono stabilite in maniera preventiva e tengono conto del punto luce e dell’oggetto che riflette la luce stessa. In questo modo si viene a costruire una sorta di vera e propria mappa delle luci. Nel caso del motore grafico Fox invece c’è un calcolo dinamico delle luci: gli oggetti inseriti in uno spazio sono in grado di riflettere luci ed ombre in maniera veramente reale.
In questo modo gli oggetti appaiono parte integrante dell’ambiente.
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