Quello che è stato fatto con God of War potrebbe essere lo spunto per un lavoro su Gears of War, il papà della serie ne sembra convinto.
Difficile mettere vicini e confrontarli in un modo da trovare dei punti in comune ma che cosa penseresti se ti dicessimo che persino chi ha creato Gears of War pensa di potersi ispirare al lavoro che è stato fatto con God of War?
Ispirarsi per cambiare quel tanto che basta il titolo originale per fargli affrontare una nuova epoca e rimetterlo lì dove dovrebbe stare: tra i titoli più rappresentativi della console per la quale è stato progettato.
Da qualche parte dietro le quinte c’è un capitolo nuovo in fase di produzione ma andando a guardare il calendario l’ultimo gioco è uscito a settembre del 2019. Da che parte si può andare? Secondo Cliff Bleszinski avanti ma tornando indietro.
Bleszinski vuole Gears of War con la mossa del gamberetto
Quante volte ci è capitato di parlare di titoli che, una volta che si sono stabilizzati, ma che narrativamente sono arrivati ad un punto cieco, vengono presi rivoltati come calzini e riproposti. È stato il caso proprio di God of War, che si è trovato al centro di una fortunata operazione che lo ha trasformato in un successo stellare. E parlando con i colleghi di Comicbook.com Bleszinski , il papà di Gears of War, ha dichiarato che a suo avviso il gioco ha bisogno di “tipo un po’ un reboot” e nomina direttamente proprio God of War.
Proseguendo nella sua analisi, che dura in realtà il tempo di un altro paio di frasi, Bleszinski ha aggiunto che Phil Spencer può chiamarlo quando vuole, ha il suo numero e lui lo aspetta anche perché “Gears avrà sempre un posto nel mio cuore“. E non è certo solo nel cuore di Bleszinski che le avventure di Marcus Fenix hanno trovato un posto. Provare ad immaginare un reboot per qualcuno forse è complicato, soprattutto perché dati gli anni passati tra un capitolo e l’altro la comunità intorno a questo gioco si è affezionata.
Ma vale la pena ricordare che in realtà Marcus e compagnia sono già stati sottoposti a quello stesso tipo di soft reboot che ha permesso a God of War di traslocare senza perdere la propria anima: quando il gioco infatti è stato affidato al gruppo The Coalition per evitare forse un confronto troppo diretto con i capitoli precedenti la storia è stata spostata in avanti di una generazione e tecnicamente siamo quindi di fronte a una nuova linea narrativa.
E si è già anche tornati un po’ indietro rispetto alla prima apparizione di Marcus. Forse quindi, per quanto Bleszinski sia convinto che ci sia spazio e modo per un reboot, il rischio di creare un gioco che purtroppo assomiglia a tanti altri giochi, ironia della sorte usciti dopo i primi capitoli e che ne hanno rubato meccaniche e idee in quantità, è veramente altissimo.
Sui social dove si è parlato delle dichiarazioni di Bleszinski quello che nessuno vuole è chiaro: un MOBA o un MMO. Come a dire che se non ci sono idee meglio che Dom rimanga morto, che Marcus non ci sia più e che nessuno tocchi la loro medaglietta.