Il successo clamoroso di Nintendo Wii in Giappone sta determinando una crisi senza precedenti nel mercato dei coin op in Sol Levante.
Negli ultimi anni in Italia abbiamo assistito ad una crisi di frequentazione delle sale giochi, soprattutto a causa delle console e pc che continuamente si aggiornavano e permettevano di riprodurre il proprio videogioco preferito direttamente a casa senza dover spendere un patrimonio di gettoni per finirlo.
In Giappone, sino a qualche mese fa, il mercato dei coin op ( coin operated, ossia degli arcade) era comunque molto attivo, anche per la presenza di veri e propri centri di intrattenimento che potevano offrire praticamente ogni tipo di videogioco ai giovani.
Ma l’ arrivo delle console cosiddette next generation ( PS3, Xbox360 e in particolar modo Wii) hanno indotto i possessori a spendere più soldi in hardware e software piuttosto che negli arcade.
Per questo motivo Namco e Sega , due case di sviluppo storiche, hanno annuciato di dover chiudere circa il 20% dei loro centri di intrattenimento.
In particolare Namco ha dichiarato che nell’ anno in corso chiuderà tra i 50 e 60 arcade in Giappone ( a fronte di una riduzione degli incassi nell’ ultimo anno pari al 38%), mentre Sega ha annunciato che per lo stesso motivo chiuderà 100 arcade nel territorio giapponese.
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