Di recente, è stata effettuata una scoperta shock sull’utilizzo degli smartphone: possono accelerare l’invecchiamento. Ecco di cosa si tratta.
Nell’epoca attuale gli smartphone sono una vera e propria colonna portante della società, non a caso l’intera vita quotidiana ruota attorno a questo apparecchio quasi fantascientifico. Nel corso degli ultimi decenni, molti studiosi hanno cercato di studiare gli eventuali pericoli presenti nei cellulari, come ad esempio le radiazioni, la luce emanata dallo schermo ecc.
Per quanto riguarda le radiazioni elettromagnetiche prodotte dagli smartphone, bisogna ricordare che queste specifiche onde si possono trovare anche nella luce visibile, negli infrarossi, nelle microonde, nei raggi ultravioletti, nelle onde radio, nei raggi X e anche nei raggi gamma.
Quindi, l’essere umano è circondato da queste radiazioni. Gli smartphone, in particolare, emanano onde radio non ionizzanti, cioè che non possono causare danni al DNA. Tuttavia, alcuni ricercatori si sono concentrati su un altro pericolo poco noto presente nei cellulari.
La scoperta che sconvolge tutti
Uno dei pericoli più sottovalutati del mondo della telefonia è causato dalla luce blu emanata dagli smartphone. Alcuni studi hanno dimostrato che la High Energy Visible (conosciuta da tutti con il termine “luce blu“) causerebbe il digital aging, cioè l’accelerazione dell’invecchiamento. In altre parole, la luce blu accelererebbe l’invecchiamento della pelle, in particolar modo dopo un utilizzo continuo e quotidiano del computer e del cellulare.
Ovviamente, si tratta di una tipologia di luce prodotta anche dal Sole, ma quella realizzata artificialmente risulterebbe molto più dannosa per la pelle. Quali sono allora i danni causati da questa esposizione? Innanzitutto, bisogna dire che nell’era attuale è difficilissimo allontanarsi da uno schermo per molte ore, poiché la comunicazione e il mondo lavorativo si basano proprio sulla tecnologia dei computer e degli smartphone.
Quindi la maggior parte degli esseri umani è quasi obbligata ad osservare gli schermi. Inoltre, la vita sedentaria da ufficio causa anche problemi di postura, che col passare degli anni potrebbero aggravarsi. Infatti, hanno calcolato che mediamente si trascorrono circa 6 ore al giorno davanti ad uno schermo, durante le quali si assumono varie posizioni scorrette che danneggiano la schiena o la vista: collo piegato in avanti, schiena storta, occhi a pochi centimetri dallo schermo ecc.
Tutto questo si chiama “digital aging“, cioè invecchiamento digitale, che di recente è entrato nella lista dei fattori che contribuiscono ad invecchiare velocemente la pelle. In questa corposa lista vi sono anche l’inquinamento, i raggi UV, l’alimentazione scorretta e persino lo stress. Per la precisione, ciò che danneggia maggiormente la pelle è la luce blu, che è formata da onde elettromagnetiche che fuoriescono dagli schermi. Questi ultimi, dopo molte ore, aumentano la temperatura della cute e causano la formazione di rughe.