Legend of Zelda Wii e il Vitality Sensor

Venerdì scorso si è tenuta a Londra l’annuale premiazione dei BAFTA Awards, cioè i premi dati dalla British Academy of Film and Television Arts, nella quale sono stati tenuti in considerazione anche i videogiochi ed è stato onorato un’autorità del settore, mente tra le più creative: Shigeru Miyamoto, il quale ha visto l’assegnazione a suo favore del Bafta Fellowship, premio alla carriera In tale ambito il game designer pur non rilasciando chissà quali indiscrezioni sulle produzioni in progress, ha rivelato quali possano essere i potenziali usi del prossimo accessorio Nintendo, il Vitality sensor in una produzione tanto attesa come Legend of Zelda.

Secondo Miyamoto il Vitality Sensor verrà sicuramente applicato a nuovi brand alla ricerca di un ulteriore allargamento del pubblico interessato ai videogiochi, come già è riuscita a fare la Grande N con il suo Wiimote e la sua Wii Balance Board.
 

Abbiamo intenzione di rendere disponibile un nuovo dispositivo per aumentare l’appeal a coloro che sono nuovi al mondo dei videogiochi.

 
Miyamoto, però, non ha escluso un potenziale uso del sensore su brand già affermati per sperimentare nuovi modi e rendere sempre più immersiva l’esperienza di gioco, risultando così più interessante e divertente:
 

Allo stesso tempo, comunque, è anche divertente pensare ai modi per usare la nuova tecnologia con le forme già esistenti di gameplay – come già stiamo facendo lavorando al nuovo Legend of Zelda con il Wii Motion Plus.

 
Non a caso Shigeru Miyamoto ha nominato Zelda. Infatti nelle sue dichiarazioni ha parlato proprio delle sue idee su una potenziale applicazione al prossimo capitolo, in uscita su Wii, della fiabesca saga:
 

In questo modo, forse, si potrebbe incorporare il Vitality Sensor dentro Zelda cosicché, quando il giocatore diverrà più impaurito, i nemici diventerebbero più forti.

 
In effetti è piuttosto interessante inserire l’emotività come ulteriore variabile di un gioco, si sa che nella vita reale innanzi all’ansia ed alla paura tutto diventa più difficile, sarebbe un passo avanti riuscire a riportare anche nei videogiochi una tale esperienza, che influirebbe in modo rielvante sul gameplay e sull’approccio alle sfide che ogni videogioco proporrebbe.
 
Chi può immaginarsi cosa potrebbe succedere in un survival horror?

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