Una decisione che potrebbe rivoluzionare il futuro dei videogiochi e sta già facendo discutere appassionati e addetti ai lavori.
Microsoft sta preparando novità molto interessanti per gli utenti della sua Xbox. Nei prossimi mesi arriveranno alcuni dei titoli più attesi dai videogiocatori, come “Avatar: Frontiers of Pandora” (7 dicembre), “Tekken 8” (26 gennaio 2024) e “Prince of Persia: The Lost Crown” (15 gennaio 2024). Ma l’azienda sta già guardando oltre e sta preparando una sorpresa che, in realtà, molti fan si aspettavano già da tempo. Per la verità, alcuni la temevano.
Microsoft avrebbe infatti deciso di associarsi a Inworld AI, un’azienda di Intelligenza Artificiale che contribuirà direttamente alla realizzazione dei videogiochi. In effetti, era questione di tempo prima che una simile tecnologia arrivasse nel mondo dei videogiochi, ma molti fan speravano che tutto ciò avvenisse il più tardi possibile. Non è così: Microsoft e Inworld AI hanno piani molto ambiziosi e immediati.
Una decisione controversa, criticata da più fronti
La collaborazione nasce dalla volontà di Microsoft di sviluppare strumenti per Xbox che permettano di creare personaggi, storie e missioni alimentati dall’IA. “L’IA è da tempo una parte integrante dello sviluppo dei giochi, con applicazioni che vanno dall’IA nemica alla generazione procedurale“, afferma Ilya Gelfenbeyn, CEO di Inworld AI. “L’emergere di modelli di linguaggio ampi e IA generativa ha aperto nuove opportunità per la narrazione e l’interazione dei personaggi nei giochi“.
Inworld ha già lavorato su NPC alimentati da IA che reagiscono alle domande di un giocatore, proprio come ChatGPT o Bing Chat rispondono alle query in linguaggio naturale. Gli NPC dotati di IA possono rispondere dando vita a conversazioni complesse o trame dinamiche personalizzate all’interno di un gioco. La tecnologia di Inworld può anche essere utilizzata per la narrazione, aprendo la strada a trame estremamente diversificate e imprevedibili.
La decisione, come spesso accade quando c’è l’IA di mezzo, ha generato subito grandi polemiche da diversi fronti. I giocatori sono preoccupati perché credono che strumenti del genere uccidano la vera anima dei videogiochi, se non utilizzati a dovere. I più preoccupati, però, sono indubbiamente gli addetti ai lavori.
L’uso di IA generativa in campi creativi come il design dei giochi o il doppiaggio è controverso, ed è uno dei motivi per cui i sindacato del mondo dell’intrattenimento stanno scioperando da mesi negli Stati Uniti. “Tra gli usi dell’IA e i salari in ritardo, coloro che lavorano nei videogiochi affrontano molti degli stessi problemi di coloro che lavorano nel cinema e nella televisione“, ha dichiarato Ray Rodriguez, responsabile dei contratti di SAG-AFTRA.
Microsoft ha specificato che offrirà la possibilità di usare l’IA solo come strumento opzionale per gli sviluppatori di giochi: spetterà a loro decidere se e come usarla nei futuri titoli.