Quella delle avventure da giocare in Rete e dei mondi da esplorare Online è una realtà consolidata ormai da tempo.
Titoli come World of Warcraft e Second Life, infatti, sono tanto popolari da aver raccolto nel corso degli anni milioni di utenti, ciascuno dei quali ha costantemente il suo bel daffare a mantenere aggiornato e attivo il proprio personaggio. Tanto nei giochi competitivi come lo stesso World of Warcraft, Guild Wars e Vanguard, quanto nei mondi alternativi come il già citato Second life, infatti, i personaggi hanno costantemetne bisogno di nuovi oggetti, o di denaro, o ancora di armi particolarmente potenti, o magari di una casa, e l’ottenimento di tali proprietà richiede spesso parecchio tempo, come ben saprà chi si è cimentato almeno una volta con un gioco di ruolo Online. Ciò che non tutti sanno, invece, è che queste esigneze sono state tramutate in una fonte di guadagno da una serie di utenti sufficientemente scaltri da intraprendere originalissime “PROFESSIONI VIRTUALI“.
Non sempre, del resto, un giocatore può avere il tempo necessario per mettere da parte la somma di denaro virtuale di cui il suo personaggio ha bisogno, oppure per battere a tappeto una zona estremamente vasta alla ricerca di una spada magica. Ed è qui che entrano in gioco questi nuovi lavoratori virtuali, ovvero persone che, dietro compenso di entità variabile, ma sempre e comunque richiesto in valuta reale, forniscono servizi e oggetti da utilizzare nei giochi Online. La somma di denaro virtuale a cui si è accennato inprecedenza, ad esmpio, potrebbe essere acquistata da un altro giocatore per 10 o 15 euro, mentre la spada magica di cui sopra potrebbe essere scoperta da un utente dotato di molto tempo libero, per poi essere messa all’asta su ebay e fruttare a tale utente qualche decina di dollari.
Inutile dire che i giochi Online più famosi, e quindi con più utenti, sono quelli che possono vantare il maggior numero di lavoratori virtuali. In second Life, ad esempio, sono moltissimi gli utenti che creano oggetti utili o piccole opere d’arte per poi venderli in cambio di denaro reale, mentre in Cina stanno aumentando a dismisura i “gold farmer“, ovvero quei giocatori che accumulano l’oro “virtuale” di world of Worcraft per poi rivenderlo in Rete, nonostante tale operazione sia decisamente malvista da Blizzard, case editrice del gioco. Resta soltanto da vedere se, quella dei lavori virtuali, sarà solo una semplice moda passeggera, o se riuscira a trasformarsi in una nuova, piccola forma di economia…
Gold farmers
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