Se c’è una feature che, a malincuore, bisogna ammettere, manca sulle console Nintendo, è il supporto all’HD. In pratica, mentre tutti i media audiovisivi si stanno orientando verso l’alta definizione, dai film, alle serie televisive fino ai videogiochi, la compagnia di Kyoto è rimasta ancorata verso la low definition ed i risultati le stanno anche dando ragione. Ciò però si potrebbe ripecuotere sui servizi che la Nintendo condivide con i concorrenti diretti. Infatti è giunta la notizia che Netflix, società che si occupa della diffusione in streaming di materiale audiovisivo su console, avrebbe introdotto appunto il pieno supporto al Full HD.
Naturalmente da tale operazione sarà esentata la console dotata di Wiimote, proprio in quanto manchevole di quasivoglia potenzialità di alta definizione.
A questo punto sono state sollevate alcune riserve da parte della gran parte dei fan Nintendo, i quali hanno dubitato del futuro supporto di Netflix alla loro macchina preferita.
Fortunatamente a conforto sono arrivate le parole di Steve Swasey, Vicepresidente delle “Corporate Communications” di Netflix, il quale, in un’intervista rilasciata a Wire, ha rassicurato i fan della Nintendo, ma che ha anche, insospettabilmente, placato gli entusiasmi dei possessori di PS3 e Xbox 360 sul supporto al full hd:
PS3 ed Xbox 360 hanno un titolo su 17 in HD, a 720p… non a 1080p e non in sound surround 5.1.
Wire avrebbe calcolato che addirittura il Wii avrebbe un catalogo con ben mille titoli in più rispetto alle altre due console.
Ciò che però è piuttosto insolito è il modo con cui Mr. Swasey ha tentato di minimizzare i’appena annunciato supporto al Full HD:
L’esperienza HD del Netflix Instant Watching non è così sorprendente. Anzi, è un poco deludente. Perciò la gente su Wii non si perderà poi così tanto.
Risulta molto strano che un’azienda, per bocca di uno dei suoi portavoce, annunci un nuovo servizio e poi tenda subito a metterlo da parte, facendone addirittura rilevare i difetti!
Sicuramente per i possessori del Wii la notizia li rassicura sul destino del servizio di distribuzione di video e lungometraggi in streaming, ma che fa riflettere su quanto siano misteriose le vie del marketing…
