Gold D. Roger e molti altri personaggi di One Piece sono ispirati a leggende e storie di pirati realmente esistiti.
Il successo di One Piece ha dato vita a un gran numero di teorie più o meno ufficiali sulla storia della ciurma di Monkey D. Rufy e dei personaggi che incontra lungo la strada. Tra gli aneddoti più interessanti riguardo la mitica storia scritta da Eiichiro Oda c’è il fatto che molti personaggi sono basati su pirati o altre figure nautiche reali.
Oda ha utilizzato brillantemente le sue abilità di ricerca per portare alla luce le leggende di alcune personalità molto importanti della storia dei pirati e le ha usate per creare gli iconici personaggi in One Piece. A partire da colui che ha dato inizio a tutto: Gold D. Roger. Il mitico Re dei Pirati è la ragione principale per cui la serie ha una storia da raccontare e sembra che, questa storia, un fondo di verità ce l’abbia.
È impossibile capire una singola pagina di del manga (o un episodio) senza tenere conto della presenza di Gold D. Roger. Il pirata baffuto era incaricato di nascondere il tesoro che dà il nome alla serie e, dopo averlo fatto, ha incoraggiato un’intera generazione di giovani pirati a cercarlo, morendo con un sorriso sul volto.
Un altro famoso pirata ha lanciato la caccia al suo tesoro anche nella realtà
Si sa poco del passato del più grande pirata che abbia mai vissuto nel mondo di One Piece, oltre al fatto che la sua taglia era immensa, aveva una forza enorme e un numero di segreti enormi che ha portato nella tomba. Una leggenda a tutti gli effetti, che a quanto pare è basata su una storia molto famosa durante l’epoca più florida della pirateria, nei secoli XVII e XVIII.
“Le mie ricchezze e i miei tesori? Se li vuoi, sono tuoi, cercali! Li ho tutti nascosti in quel posto“: queste sono state le ultime parole pronunciate da Gol D. Roger prima di essere trafitto dall’acciaio del Governo Mondiale in una pubblica esecuzione nel bel mezzo di Loguetown, la sua città natale nell’East Blue. Questa frase ha causato un tumulto tra i presenti, si è diffusa in tutto il globo e ha dato inizio a una incessante ricerca per scoprire il luogo in cui si trova un tesoro la cui natura esatta è sconosciuta.
Una frase molto simile è stata ritrovata negli Archivi Marittimi di Brest, in Francia e a pronunciarla sembra essere stato qualcuno molto simile a Gold D. Roger. Stiamo parlando di Olivier Levasseur, un pirata francese molto noto all’inizio del XVIII secolo per le sue azioni nel bel mezzo dei Caraibi, dell’Atlantico e dell’Oceano Indiano, dove era conosciuto con il soprannome di “El Gavilán“.
Dopo molti misfatti commessi, fu condannato a morte e impiccato nel 1730 di fronte alla folla che si era radunata a Réunion, un’isola situata a est di Madagascar. Secondo le storie di quei tempi, in punto di morte Levasseur urlò alla folla: “Chi può capirlo, trovi il mio tesoro!“.
