Playstation è riuscita nel miracolo di fare resuscitare un gioco ormai morto e sepolto, un evento inaspettato in pieno stile Halloween.
Basta poco per passare da titolo atteso a forte delusione. Nel mercato videoludico odierno non c’è più spazio per i titoli con potenziale ma qualche difetto o per quelli che hanno un concept interessante ma falliscono nella realizzazione. Fino a qualche anno fa bastava che un’idea risultasse valida e che un gruppo di giocatori s’innamorasse di quell’idea per far sì che una nuova ip potesse diventare una saga.
Oggi questo lusso esiste solo per gli sviluppatori indipendenti o per quelli che hanno una fanbase talmente solida da far sì che i difetti passino in secondo piano (i souls o i giochi Bethesda, solo per citare gli esempi più noti). Se tale amnistia è comprensibile per gli indipendenti, i quali sono impossibilitati da mancanza di budget a realizzare l’ip perfetta, nel secondo caso si tratta di cieco fanatismo.
Tuttavia sarebbe meglio che fosse così un po’ per tutti i videogame, specialmente per quelli che sono al lancio. La shitstorm ha distrutto Ip dal grosso potenziale come ad esempio The Order 1886, The Medium e Atomic Heart. Tre giochi indubbiamente imperfetti, ma che avevano dalla loro potenziale di crescita, un’atmosfera unica ed un concept potente alla base.
Il problema è che quando la produzione è importante e dietro c’è una campagna marketing di grossa portata, da un lato i pubblisher si attendono risultati importanti e dall’altro i giocatori che acquistano al day one sulla scia del marketing si sentono truffati o derubati. Tutto insomma è legato alle aspettative tradite e più in generale ad un modello di pubblicizzazione che punta a magnificare i pregi (veri o presunti) di una produzione per massimizzare l’hype e vendere di più.
Ma tra i tanti titoli fagocitati dall’industria e dal pubblico, ogni tanto capita anche di assistere alla rinascita inaspettata di qualche ip. Un esempio del passato recente è quello di Demon’s Souls, esclusiva Ps3 data per morta ma rinata grazie alla community ad un anno di distanza dall’uscita del gioco che poi è diventato capostipite del genere di maggior successo degli ultimi 10 anni.
Un qualcosa di simile è accaduto in questo mese di ottobre sul Playstation Plus. Tra i vari giochi inseriti nel catalogo del servizio Sony, infatti, c’era anche il remake di Saints Row, gioco che puntava a ottenere il successo dei capitoli iniziali della saga ma che è uscito pieno di bug e non ha convinto appieno per via di un open world spoglio e anacronistico.
Eppure ad un anno di distanza dalla sua uscita, grazie alla condivisione “gratuita” sul PS Plus, il titolo di Volition ha conquistato gli utenti Playstation. Nel mese di ottobre, infatti, Saints Row è stato il videogame più scaricato e giocato tra quelli condivisi sul PS Plus, il che dimostra che nonostante i difetti si tratta di un gioco divertente da giocare.
Viene da chiedersi a questo punto se non sia meglio abbandonarsi alla piacevolezza del gameplay invece che soffermarsi su difetti e imprecisioni. Non importa infatti se un videogame è rifinito in ogni dettaglio, ma che riesca a coinvolgere e divertire.
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