Secondo il director del gioco calcistico Pro Evolution Soccer 2011 infatti non potrà mai esserci la perfezione nel modo di ricreare fedelmente comportamento, azioni e carattere dei calciatori. L’intelligenza artificiale dipende da una tecnologia che secondo Enomoto non è capace di dare gli strumenti necessari agli sviluppatori per creare qualcosa di estremamente realistico:
“La tecnologia attuale non ci permette nemmeno di avvicinarci ai comportamenti reali dei calciatori. Non si può fare nulla. I giochi di calcio non saranno mai perfetti, perché è lo stesso sport a cambiare di continuo. Guardiamo decine di partite, in particolare quelle dei campionati europei, e proprio da queste basi cerchiamo di partire per fare il nostro videogioco. Ma non è certo semplice.”
Si può insomma migliorare la tecnologia, ma ancora siamo lontani dalla perfezione vera e propria. E questo succede, secondo Enomoto, in Pro Evolution Soccer 2011 ma anche in tutti i videogames appartenenti a questo genere videoludico. Non c’è insomma la possibilità di riprodurre in modo molto fedele i comportamenti dei giocatori in campo, anche se la volontà del team di sviluppo è proprio quella di migliorare continuamente il prodotto videoludico.
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