ORBIS è davvero la nuova PS4?
Ma come sarà PlayStation 4? Che nome avrà? Kotaku ha ipotizzato che la nuova console potrebbe chiamarsi ‘ORBIS‘: un’indiscrezione che è stata confermata nel corso del tempo anche da altre riviste, le quali hanno sottolineato che Sony non potrebbe mai e poi mai usare il numero ‘4’, perché in giapponese vuol dire ‘morte’.
‘ORBIS’ potrebbe non essere il nome di PlayStation 4, bensì quello di un progetto che lascia pensare – a sottolinearlo è proprio la redazione giapponese – a un forte legame con la bellissima PlayStation Vita e con gli smartphone. Non ci sono conferme, ma crediamo che quanto scritto non abbia dell’assurdo, e non solo perché a pubblicare una notizia del genere siano stati quelli di Kotaku: Sony ha più volte precisato che PS Vita sarà al centro dei suoi progetti per molto tempo e che quanto rilasciato sul mercato rimanderà, in un modo o nell’altro, alla neonata console portatile. I presupposti per un forte legame con la home console, insomma, ci sono tutti.
ORBIS combatterà l’usato?
Non ci sono molte certezze, certo, ma sembra quasi sicuro che la compagnia voglia combattere l’usato, associando la copia singola del gioco alle credenziali dell’utente sui network, in modo che il nuovo utente debba per forza pagare per giocare. Sulla lotta a questo tipo di mercato i pettegolezzi sono sempre stati moltissimi e hanno iniziato a diffondersi sin dalle prime voci di corridoio sullo sviluppo della nuova home console; si pensa, per esempio, che la compagnia sia intenzionata ad adottare la stessa strategia di Microsoft, sfruttando una connessione a internet continua, che permetterà, tra l’altro, di contrastare in modo efficace la pirateria e gli hacker.
Tale comportamento potrebbe rivelarsi davvero controproducente: GameStop, tra i leader del settore, produce, per esempio, un fatturato di miliardi e miliardi annui che fa bene non soltanto alle tasche dei gamer, ma anche a quelle di Sony; è impensabile, insomma, che il noto colosso aziendale, in un momento di crisi come questo, tagli le gambe a una realtà così importante. Non per niente, lo stesso CEO di Sony Computer Entertainment of America, Jack Tretton, è intervenuto, spiegando che una logica del genere, che mira a sostenere la produzione scoraggiando i giochi usati, è assolutamente controproducente e ‘anti-etica’. Tretton ha parlato con Michael Pachter e gli ha spiegato che, se dipendesse per lui, il mercato dell’usato sarebbe al sicuro: decisamente contrario all’ipotesi, questi l’ha definita persino ‘anti-consumatore’, vista l’importanza che l’acquisto dei giochi usati riveste per i giocatori.
Si tratta, chiaramente, di dichiarazioni che, seppur importanti, non hanno niente di ufficiale. In quanto all’usato, quindi, bisogna aspettarsi proprio di tutto.
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