Vi ricordate delle recenti disposizioni di Sony prese per limitare la diffusione di prodotti videoludici illegalmente ottenuti nella sua piattaforma di gioco PlayStation 3? Con l’ultimo aggiornamento che è stato introdotto sulla console HD infatti l’azienda di produzione giapponese ha deciso di limitare le funzionalità offerte dai menu della piattaforma, togliendo a tutti la possibilità di installare altri sistemi operativi all’interno del disco fisso della console grazie alla funzione che fino a qualche tempo fa era presente. Inutile dire che la decisione ha sollevato una miriade di polemiche.
In particolare si sono ribellati tutti gli utenti che avevano deciso di installare all’interno del disco rigido della piattaforma di gioco sistemi operativi open source, come una delle varie distribuzioni Linux, che permettevano un utilizzo maggiormente personalizzato della console di gioco. E qualcuno è riuscito anche ad hackerare la console.
Le lamentele arrivavano anche per il fatto che è stata praticamente tolta una funzionalità che era presente al momento dell’acquisto del prodotto (e pubblicizzata anche ampiamente da parte dell’azienda di produzione), senza dare alcun preavviso agli utenti che la utilizzavano. Questo ha causato anche l’avvio di una richiesta di rimborso.
Adesso però Sony è intervenuta sull’argomento, modificando un punto del contratto di licenza che ogni videogiocatore è tenuto ad accettare in tutte le parti prima di iniziare a giocare e ad utilizzare il prodotto. Si tratta della parte che regola proprio le modifiche di alcune funzionalità della console.
Adesso, secondo il nuovo testo del contratto, l’utente è tenuto ad accettare delle eventuali modifiche che Sony potrebbe in seguito effettuare all’interno della piattaforma, anche senza essere avvisato in precedenza dall’azienda di produzione.
Immagine da product-reviews.net.