Il Game Pass di Microsoft è una rivoluzione nel mondo del gaming ma una rivoluzione piuttosto costosa, ecco i numeri dietro il progetto.
Ogni mese, in realtà ogni 15 giorni, sul sistema in abbonamento di Xbox arrivano giochi nuovi che fanno la felicità di tutti coloro i quali hanno scelto di giocare con questa formula.
Una formula che mescola titoli nuovi, che vengono rilasciati sulla piattaforma in concomitanza con la loro uscita ufficiale, e videogiochi che invece arrivano su Xbox e in un secondo momento vengono resi disponibili anche per gli abbonati che, un po’ come succede con gli abbonamenti alla TV satellitare, non hanno troppa fretta di giocare con le nuove uscite e preferiscono aspettare per risparmiare.
Ma quanto è sostenibile il modello degli abbonamenti e dei giochi elargiti con così tanta apparente generosità? Una domanda che, soprattutto vista la situazione dell’Industria nel suo complesso negli ultimi tempi, non è assolutamente fuori luogo. Una domanda cui lo stesso Phil Spencer ha deciso di rispondere con una discreta dose di verità.
Game Pass per Xbox, le cifre degli accordi
Il modello in abbonamento di Microsoft per Xbox funziona un po’ come gli accordi che portano i film nei cinema o sulle piattaforme di streaming: si acquistano i diritti per un certo periodo di tempo e per quel certo periodo di tempo il prodotto è disponibile. Una sorta di noleggio globale.
Nel caso specifico dell’abbonamento al Game Pass, secondo quanto dichiarato da Spencer ai colleghi di Windows Central, questo sistema che sembra solo uno spreco di denaro in realtà sta finalmente generando profitti. Ed era forse quasi ora dato che ogni anno solo per i titoli di terze parti Xbox spende un miliardo di dollari.
Peccato solo che di quel miliardo di dollari nessuno abbia voluto spendere neanche un centesimo per avere Baldur’s Gate 3. Ma se si esclude questo errore di calcolo, che occorre sottolinearlo non è stato fatto solo da Microsoft, ciò che c’è sul Game Pass è arrivato a suon di milioni. Un servizio che, Spencer lo ammette candidamente, costa moltissimi soldi ma che è finalmente “sostenibile dal punto di vista finanziario“. Non c’è quindi rischio di vederlo chiudere rapidamente e non c’è il rischio, forse, di vedere neanche aumenti nel prossimo futuro.
Anche perché, in tema di aumenti, Spencer deve ancora articolare in una maniera che sia realmente comprensibile quello che è successo in Brasile dove il prezzo della sorella piccola, la Series S, è aumentato all’improvviso facendola diventare estremamente costosa. A Spencer è stato chiesto il motivo anche di questo, in un’altra occasione, ma la risposta è stata decisamente criptica e sibillina.
Cosa potrebbe succedere se si avverasse l’idea sussurrata invece da Stuart che non molto tempo fa ha sottolineato come si sia al lavoro per portare il Game Pass su tutto ciò che abbia uno schermo, comprese Playstation 5 e Nintendo Switch. La posizione di Spencer al riguardo è più cauta e il patron di Xbox dice che non è quello il piano. Ma di certo il miliardo speso ogni anno potrebbe essere ammortizzato molto meglio.