Scommesse su siti illegali: quali sono e i rischi a cui si va incontro

Ecco cosa rischia chi scommette su siti illegali e come lo Stato italiano definisce il gioco d’azzardo fuori la propria giurisdizione.

Il calciatore juventino Nicolò Fagioli è al centro di una bufera mediatica perché accusato di essere coinvolto in un’indagine per la presunta violazione del codice sportivo in merito alle scommesse. In Italia il gioco d’azzardo è vietato al fine di evitare l’inserimento di associazioni criminali, a meno che a controllarlo sia proprio lo Stato attraverso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Scommesse illegali cosa rischia un professionista
Quali sono le punizioni per chi scommette illegalmente? – Games4all.it

Le scommesse illegali sono riconducibili a tutte quei circuiti non autorizzati dallo Stato e rientrano nella categoria del gioco d’azzardo poiché presentano il fine di lucro e la completa imprevedibilità della vincita.  Alcuni giochi d’azzardo sono interamente gestiti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, come il Lotto o giochi gestiti da privati autorizzati.

Qualsiasi intermediario deve essere autorizzato dai monopoli di Stato e possedere regolare licenza, mentre i siti di scommesse sono considerati clandestini dal momento in cui non hanno ricevuto l’autorizzazione necessaria, a meno che il gioco si svolga in contesti amichevoli, senza abitualità e senza fini di lucro.

Cosa rischia chi scommette su siti illegali

Chi pratica scommesse su siti illegali o comunque partecipa al gioco d’azzardo illegale commette il reato di esercizio del gioco d’azzardo e rischia conseguenze molto serie, come il carcere fino a 6 mesi. Inoltre la pena aumenta per chi ha preso parte al gioco in un esercizio pubblico o in un luogo privato destinato al gioco d’azzardo e per chi scommette somme di denaro importanti.

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Il calcio scommesse in Italia – games4all.it

Non bisogna dimenticare che chi scommette illegalmente non ha alcun diritto per pretendere la vincita, contrariamente a quanto accade con il gioco autorizzato. Naturalmente, se lo scommettitore è stato truffato perché, ad esempio, il sito riportava il logo AAMS ma in realtà non si trattava di un sito affidabile, non rischia nulla dal punto di vista penale e ha diritto al risarcimento.

Se ad effettuare la pratica delle scommesse illegali invece è uno sportivo professionista, quest’ultimo, oltre a non dover violare la legge, deve sottostare anche al Codice di giustizia sportiva.

Secondo l’art. 24 del Codice di giustizia sportiva, infatti, disciplina il divieto ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, “che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa.

Secondo la legge, quindi, gli sportivi professionisti non possono partecipare in alcun modo alle scommesse sportive relative alla disciplina in cui sono impegnati. Lo scopo di questa norma è quello di evitare la stipula di accordi a scopo di lucro illegale.

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