Quello dei “GDR” è un genere molto amato e molto antico, nato addirittura prima del concetto stesso di “videogioco”.
Il mondo dei videogiochi ospita una grande quantità di generi diversi, che soddisfano i gusti di milioni di giocatori diversi. Uno dei più famosi è sicuramente quello dei “GDR“, una sigla che in italiano sta per “Giochi di Ruolo” ma che molto spesso viene sostituita dal corrispettivo inglese “RPG“, cioè “Role-Playing Game“. Questi giochi continuano a riempire le classifiche dei titoli di maggior successo ancora oggi, pur avendo un origine molto lontana.
Basta dare un’occhiata veloce all’elenco dei titoli di maggior successo degli ultimi anni per vedere che molti appartengono al genere degli RPG. Rientrano in questo genere “The Witcher 3: Wild Hunt”, “Elden Ring”, tutti i titoli di “The Legend of Zelda”, “Mass Effect” e molti altri. Questo successo è ancora più clamoroso se si considera che le origini di questo genere risalgono all’alba della storia del videogioco.
Anzi, il concetto di “Gioco di Ruolo” nasce ancora prima del concetto di “videogioco”. Un GDR è un gioco in cui il giocatore assume il ruolo di un personaggio ed esplora un mondo. Questi titoli di solito si basano sul completamento di vari tipi di missioni, come sfide di combattimento e di esplorazione. Il giocatore deve destreggiarsi in questo mondo usando le proprie abilità e statistiche, che influiscono nelle lotte con i nemici e nelle interazioni con il mondo di gioco.
I GDR, uno dei generi più antichi di videogioco
Molti giochi permettono poi al giocatore di potenziare queste abilità e acquisirne di nuove durante il gioco. In molti hanno cercato di ricostruire la storia degli RPG e individuare quale sia stato il primo videogioco di questo tipo ad essere pubblicato, con opinioni decisamente contrastanti.
Quello su cui tutti concordano, però, sul fatto che sia stato un gioco da tavolo a dare vita a questo sconfinato genere narrativo. Stiamo parlando del franchise di Dungeons and Dragons (D&D), un gioco da tavolo ispirato al genere della letteratura fantasy e ai giochi di strategia di guerra lanciato nel 1974.
In D&D i giocatori dovevano scegliere tra diversi tipi di personaggi all’inizio del loro viaggio (maghi, guerrieri, ladri e altri ancora). Questa scelta influiva sul proseguire della storia, perché i personaggi avevano abilità e conoscenze che potevano indirizzare la trama in un verso o in un altro. C’era poi un narratore, il cosiddetto “Master“, che raccontava la storia e chiedeva ai giocatori di fare scelte all’interno di questa storia, come fosse una sorta di fiaba interattiva.
I videogiochi hanno reso il tutto, appunto, ancora più interattivo. Il “Master” è diventato un computer in grado di elaborare le risposte dei giocatori e guidarli attraverso mondi epici, popolati da creature fantastiche e trame sempre diverse. Un genere che, anche alla luce del grande successo di “Baldur’s Gate 3“, ha dimostrato di avere ancora molto da dire, a quasi 50 anni dalla sua invenzione.