SOCOM: un torneo pericoloso per Sony

La vicenda che vi stiamo per raccontare ha dell’incredibile. I protagonisti sono Sony, l’azienda giapponese che produce le console della linea PlayStation ed è publisher di molti titoli importanti per il settore videoludico, e un ragazzo della Pennsylvania. Vi starete chiedendo quali possano essere le affinità tra i due soggetti coinvolti in questo avvenimento spiacevole. Iniziamo dal punto in cui sono cominciati i problemi, sia per la società giapponese che per il ragazzo in questione. L’ambientazione è un torneo di SOCOM US Navy Seals, quello che all’apparenza era un tranquillo torneo.

Il ragazzo partecipava alla gara ma, per migliorare la propria situazione durante il gioco, ha deciso di utilizzare dei trucchetti per proseguire meglio e con maggiore facilità nelle azioni di gioco, un comportamento ovviamente scorretto, secondo il regolamento della gara.
 
Il ragazzo è stato quindi squalificato ed allontanato dalla gara, ma la decisione non è sicuramente piaciuta al giovane, che ha atteso il momento più opportuno per vendicarsi contro la scelta effettuata dagli organizzatori dell’evento.
 
Ha deciso quindi di sfruttare le sue tecniche imparate precedentemente per mettere giù il sito della PlayStation di Sony, un attacco al server con dei virus che è costato a Sony uno stop del portale di una decina di giorni.
 
E’ in questo modo che Sony ha iniziato ad indagare sull’accaduto ed è riuscita a scovare il giovane, il quale adesso è stato sottoposto a processo e condannato per le azioni che ha effettuato. Si contesta al ragazzo l’utilizzo scorretto degli strumenti informatici per entrare in modo non autorizzato in altri server.

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