PlayStation Network torna puntualmente al centro dell’attenzione di Sony e del suo team. Nel corso di queste settimane, infatti, la compagnia è più volta ritornata a parlare dell’aggressione hacker, soddisfatta degli arresti avvenuti in Spagna. Ad oggi, non abbiamo altre informazioni sul gruppo di pirati che ha aggredito il network, ma siamo sicuri che qualcosa – almeno in segreto – si sta muovendo. Detto questo, veniamo al dunque. Il CEO di Sony, Sir Howard, intervistato da Kotaku, è sicuro che l’attacco è stato portato avanti solo perché la compagnia ha “provato a proteggere i suoi prodotti” da chi “vorrebbe tutto gratuitamente“.
“Crediamo che siamo divenuti la prima vittima di un attacco informatico perché abbiamo tentato di proteggere le nostre IP, i nostri contenuti, i videogame. […] C’è invece chi vorrebbe che noi non li proteggessimo”
Queste, le parole di Sir Howard, convinto del fatto che non ci sarebbe stato alcun attacco se la compagnia non avesse agito in questo modo. Noi, a dire il vero, siamo convinti che gli hacker avrebbero portato avanti la loro iniziativa indipendentemente da tutto. Volevano un pretesto, e l’hanno trovato nella questione “Linux”… Cercare spiegazioni per questo tipo di condotta è inutile. Parliamo di cracker, non di benefattori.
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