Il brevetto in questione consiste in un progetto per dischi ottici con uno strumento volto a mettere in atto operazioni di riconoscimento vocale. In base a quanto ha dichiarato la società presunta vittima della violazione, le aziende citate hanno utilizzato il sistema di riconoscimento vocale per inserirlo nei loro giochi, senza per altro aver richiesto nessuna autorizzazione alla stessa Bareis.
La vicenda si è arricchita tra l’altro di nuove interessanti aspetti. Sembrerebbe che la Corte Distrettuale degli Stati Uniti che si occupa del Distretto orientale del Texas avrebbe portato avanti una proposta che sarebbe una soluzione adatta per mettere d’accordo le parti in causa. In realtà non si conoscono i particolari relativi a questa proposta.
Intorno all’argomento si possono fare soltanto delle supposizioni. Un’ipotesi piuttosto accreditata a tal proposito sarebbe il fatto che Sony, Electronic Arts, Ubisoft e Disney Interactive dovrebbero pagare delle royalty in favore di Bareis. In attesa di conoscere ulteriori informazioni sulla vicenda, non ci resta che aspettare lo svolgimento dei fatti.
Immagine da cdaction.pl.
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