La notizia ha terrorizzato tutto il mondo: la strage di Oslo compiuta pochissimo tempo fa dall’incommentabile Breivik ha spinto chiunque, dai giornalisti ai genitori, passando per gli immancabili uomini di chiesa, a trovare una giustificazione all’accaduto. Di chi è la colpa? Dei videogames, ovviamente. Tra tutti i motivi che il TG1 poteva tirar fuori, quello della violenza nei videogiochi non poteva mancare. Ecco perché, a distanza da pochi giorni dall’accaduto, su Facebook è nata una pagina per combattere la disinformazione sui videogiochi. Sono circa 5mila i fan, e siamo sicuri che la cifra crescerà a dismisura nelle prossime ore.
Non è un male, infatti, sottolineare che PlayStation 3, Xbox 360 e Nintendo WII – questa poi! – non possono essere puntualmente utilizzate come capro espiatorio per qualsiasi fatto di cronaca nera, nazionale, internazionale o mondiale. Se proprio si vuole trovare la radice dei mali della società odierna, perché non si guarda a fondo in quelle che sono vere e proprie istituzioni? Vale a dire, chiesa, famiglia e stato?
Iscrivetevi in tanti: l’iniziativa è davvero importante.
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