Che i The Game Awards ogni tanto riflettano scelte di sola una parte della community è pressochè assodato ma quest’anno che tanti occhi erano puntati su Starfield la mancanza di una nomination tra le categorie migliori fa gridare al complotto.
Keighley la persona cui tutti guardano e che tutti ascoltano quando arriva la fine dell’anno con i suoi The Game Awards regala ogni 365 giorni nuovi motivi per chiacchierare di videogiochi.
Per quello che riguarda i The Game Awards 2023, oltre a parlare di videogiochi, ci saranno un bel po’ di strascichi e polemiche. Alcune riguardano per esempio il fatto che alcuni videogiochi che sono stati nominati tecnicamente non appartengono alla categoria per cui sono stati nominati e poi ci sono ovviamente tutti i fan di Xbox che pensavano quest’anno Starfield, l’uscita a quanto pare migliore per la console Microsoft, sarebbe riuscita a infilarsi nella categoria miglior gioco dell’anno.
L’epopea spaziale Bethesda sia invece dovuta accontentare della nomination come miglior gioco di ruolo. L’unico titolo degli studi interni Microsoft a tenere botta è stato Hi-Fi Rush che è riuscito a infilarsi anche nella categoria best action nonché in tutta una serie di categorie più tecniche. Ma perché Starfiled non c’è?
Starfield, i The Game Awards e quel vizio di lasciare fuori Microsoft?
Per i fan di Starfield ed Xbox più accaniti il fatto che non si sia portato a casa una nomination al di là di quella della categoria di appartenenza, senza neanche essere considerato per esempio per quella relativa alla colonna sonora, è l’ennesima dimostrazione che c’è una sorta di complotto ai danni di Microsoft, che a quanto pare non riesce mai a dare al pubblico un gioco che tenga il passo, secondo gli strani standard di chi decide.
Ma guardando oggettivamente al gioco prodotto da Bethesda, e avendolo provato con mano, quello che ci si trova davanti è un titolo piacevole ma non rivoluzionario, ampio e ricco di cose da fare ma che forse potevano essere concentrate un po’ meglio. Per chi ama le avventure spaziali e l’esplorazione anche senza meta può essere l’ideale ma non è l’esperienza migliore fatta quest’anno.
Certo c’è poi da dire che nella categoria GOTY ci siamo ritrovati con Resident Evil 4, un remake che per quanto valido forse non può essere considerato gioco dell’anno. E non c’è solo l’anomalia di Starfield che non è tra i GOTY e di Resident Evil 4 che invece c’è. Andando a guardare nella categoria best community support appare Destiny 2, dopo che il suo team di sviluppo è stato falciato.
Particolarmente calzante il commento lasciato sul social di Elon Musk da Griffin Bennett ex Bungie che ha voluto proprio sottolineare in una manciata di parole questa ipocrisia.
A reminder that your quality of work does not matter. In the end, you’re just a number.
*adds to resume* https://t.co/5O2E7GI7UK
— Griffin Bennett – LFJob – KWTD (@GriffinWB) November 13, 2023
I The Game Awards, un po’ come gli Oscar, sono un momento per mettere insieme la community e guardare al meglio che si è fatto ma forse lo si dovrebbe fare guardando anche a chi quel meglio lo ha creato e poi è stato accompagnato alla porta senza troppe cerimonie e con una misera pacca sulle spalle. Forse non è Starfield che si è preso solo la nomination come best RPG ma la mancanza di contatto con la realtà che dovremmo attaccare.