Quello che potrebbe arrivare tra non molto su Game Pass o Playstation Plus è uno dei titoli tripla-A su cui si sono concentrate moltissime speranze.
Ma è stato anche un gioco che ha avuto purtroppo un percorso accidentato, un percorso reso ancora più complicato, e questo è il pensiero anche del CEO del team di sviluppo, da tutti quei videogiochi concorrenti che sono usciti e che hanno catalizzato l’attenzione della community di giocatori e giocatrici.
Del resto questo 2023 è stato l’anno in cui abbiamo visto tanti di quei videogiochi che sarebbero dovuti uscire uno o due anni fa e che invece a causa del covid hanno ritardato. Il team di sviluppo di questa esperienza in particolare non si è dato però per vinto e anche se c’è stato un lancio un po’ tribolato.
Adesso sta comunque portando avanti il lavoro soprattutto per dare ai giocatori una esperienza priva dei bug iniziali. E in una recente intervista c’è stato anche modo di parlare del possibile arrivo su una delle due piattaforme in abbonamento. Chi arriverà prima?
Guardando ai risultati che finora Immortals of Aveum ha ottenuto come videogioco forse non si tratta del titolo migliore dell’anno anche se si è portato a casa una valutazione Steam di 7 su 10. Uscito in piena estate sulle console di nuova generazione, con Electronic Arts come publisher, il gioco si è però rivelato non particolarmente fortunato nell’incontrare il pubblico.
E a leggere tra le righe dell’intervista che il CEO di Ascendants Studios Brad Robbins ha rilasciato a Windows Central è chiaro che questa situazione è uno dei motivi per cui il team di sviluppo si è trovato a dover eliminare parte del proprio organico.
“Il nostro business si affida alla vendita dei giochi e non abbiamo venduto abbastanza giochi. E questo ha costretto me a prendere quella decisione“. Durante la stessa intervista Robbins viene anche stuzzicato a riflettere su che cosa avrebbe potuto significare per Immortals of Aveum uscire su Xbox Game Pass o Playstation Plus.
Robbins riconosce immediatamente che le soluzioni in abbonamento ti danno un pubblico più ampio cui rivolgerti e che probabilmente molte più persone potrebbero lasciarsi prendere. Aggiungendo poi che a quanto pare lo studio di sviluppo è in trattative con entrambe le piattaforme.
E nel momento in cui gli viene chiesto a bruciapelo se un lancio direttamente su uno di questi due servizi avrebbe potuto migliorare le performance generali di Immortals of Aveum la risposta è chiara e molto onesta: “Non lo so. Non so se sarebbe stato meglio o peggio per noi“.
Anche perché vale la pena ricordare, e Robbins lo fa a più riprese, che il team di sviluppo si è occupato di produrre il gioco ma che poi a occuparsi della parte promozionale è stata, o avrebbe dovuto essere, Electronic Arts. Chiaro che un’uscita su una piattaforma in abbonamento avrebbe dato un pubblico potenziale più grande a Immortals of Aveum e forse una iniezione immediata di fondi che avrebbe potuto scongiurare parte dei licenziamenti. Ma è andata così.
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