Un videogioco che spaventò cosi tanto l’opinione pubblica da essere definito pericoloso. La verità però era un’altra.. te lo ricordi?
Di fatto, viviamo in un Paese abbastanza conservatore. La nostra opinione pubblica non è mai sembrata troppo aperta al rinnovamento. Ogni nuova tecnologia è sempre guardata con una certa dose di sospetto, almeno finché non viene compresa del tutto. Cosa che purtroppo non è detto che accada. Se oggi la colpa di tutti i problemi dei giovani viene attribuita ad internet e ai social, una volta il capro espiatorio di tutto era diverso.
Negli anni 2000 arrivarono per la prima volta nel nostro Paese diverse console per videogiochi. Quale bimbo di quegli anni non avrebbe voluto fare almeno una partita alla playstation? Di giochi ce n’erano già tantissimi e tutti diversi. Per ogni tipologia di gioco arrivavano di continuo tanti titoli, che spesso venivano poi recensiti da settimanali e quotidiani.
Il punto è che non era raro che si rimanesse fermi a ciò che si vedeva sulla copertina del gioco, senza approfondirne più di tanto il contenuto. Se poi ci si approcciava ad un titolo survival horror, la possibilità di fraintenderne il contenuto era piuttosto alta. Spesso i giochi horror propongono contesti non facilmente digeribili, che potrebbero turbare. Ma molto più spesso accade che lo scopo e il messaggio trasmesso dal gioco venga completamente frainteso.
Il videogioco che scioccò tutti nel 2006: era davvero cosi terribile
Immaginate che esca un gioco horror con protagonista una bimba costretta a scappare da una setta satanica che vuole farla prigioniera per sottoporla a torture. Nel gioco voi siete quella bambina, e in compagnia del vostro fedele cagnolino, dovrete sfuggire ai nemici e avventurarvi i luoghi bui e tenebrosi. Lo scopo, ovviamente, è restare un vita e fare in modo che nessun pazzo riesca a trovarvi.
Beh, possiamo tranquillamente affermare che nel lontano 2006, quando questo titolo arrivò in Italia, parte della la stampa italiana non aveva capito assolutamente niente di quel gioco. A dimostrazione della nostra tesi ti mostriamo la copertina del settimanale Panorama uscita proprio nel 2006.
Una visione piuttosto apocalittica dei videogiochi, che sembravano essere di fatto una produzione demoniaca in grado di deviare giovani menti. Tutti queste critiche ingiustificate e faziose trasformarono Rule of Rose in un vero e proprio flop videoludico. Addirittura il gioco venne bannato a livello nazionale in Francia. Per fortuna oggi le voci che parlano di questo mondo sono molte di più. E tanti hanno capito che i videogiochi non sono cosi male.