Warner Bros ha affidato a Monolith lo sviluppo di un videogioco con al centro Wonder Woman. Ma come sarà questo gioco? E soprattutto come NON sarà?
Non troppo tempo fa la possibile avventura con al centro Diana di Themyscira era tornata alla ribalta ma forse non proprio nel modo in cui né Warner Bros né Monolith né tantomeno DC Comics avrebbero immaginato o voluto.
Perché all’ombra dello strano percorso estremamente accidentato di Suicide Squad anche Wonder Woman si era ritrovata sommersa dalle critiche per una caratteristica che avrebbe avuto. Su questa caratteristica abbiamo scritto tutti e tutti ci siamo sufficientemente indignati soprattutto perché trattandosi di un videogioco con al centro un unico protagonista l’idea che sarebbe stato un titolo live service, multiplayer con le skin, con obiettivi settimanali ecc, non stava piacendo a nessuno.
Ed è per questo che sono arrivate alcune informazioni ufficiali che hanno fatto scomodare proprio Warner Bros stessa. Il che la dice lunga non tanto sul gioco dedicata a Wonder Woman ma sull’atteggiamento che almeno parte dell’Industria, se non ha, almeno cerca di mostrare.
Come sarà davvero il gioco di Wonder Woman?
Quando tra le caratteristiche nice to have per un lead software engineer del Gameplay all’interno di Monolith proprio per lavorare su Wonder Woman era apparsa l’infame dicitura “esperienza nell’aiutare a gestire un prodotto software o un gioco live service” eravamo tutti saltati sulle barricate perché no, il game as a service di Wonder Woman non lo avremmo sopportato.
Le caratteristiche nice to have servono a scremare ulteriormente i candidati e vengono scelte da ciascun datore di lavoro con una propria idea. E l’idea che traspariva dal fatto che si chiedesse di sapere o meno gestire un software live aveva fatto scatenare la polemica. Polemica che si è trasformata in una dichiarazione ufficiale da parte di Warner Bros ai colleghi di IGN in cui si leggono grandi novità.
In particolare che “Wonder Woman è un titolo action adventure single player ambientato in un mondo aperto dinamico. L’esperienza in terza persona permetterà ai giocatori di diventare Diana di Themyscira e introdurrà una storia originale ambientata nell’universo DC” nella dichiarazione si legge anche che ci sarà il sistema Nemesis e soprattutto che “Wonder Woman non è progettato come live service”.
La necessità di chiarire che questo gioco non seguirà la rotta di altri titoli risulta evidente se si va a guardare proprio ad altre dichiarazioni fatte di recente dal CEO di Warner Bros che aveva sottolineato la volontà di trasformare tanti giochi dal guadagno limitato in prodotti con un più ampio respiro. Ma fa piacere che almeno per quello che riguarda le Amazzoni ci sia ancora qualcuno che produce esperienze di gioco che hanno un senso per i giocatori e non solo per il portafoglio.