Il governo americano ha spiazzato tutti gli utenti di Xbox 360 e non solo, con l’annuncio dello sviluppo di software che avranno una funzione ben precisa, quella di controllare tutti i dati dei gamer, al fine di contrastare non soltanto la pedofilia, ma anche e, soprattutto, la minaccia terroristica. La notizia potrebbe far sorridere i più scettici, ma è proprio così: non è una voce di corridoio; si tratta, infatti, di news ufficiali che vanno ad aggiungersi a quelle già trapelate in rete più di due settimane fa, quando emerse che Call of Duty, Halo e Medal of Honor fossero, in realtà, i principali luoghi di incontro e di addestramento virtuali per i terroristi di Al Quaeda. ‘Una realtà terrificante – così esordì una fonte anonima dello storico The Sun –. Queste persone non perdono tempo per cercare un metodo sicuro per chattare. Loro sono iscritti a gruppi di giochi su internet e discutono dei loro terribili piani. La sicurezza lo sa e per tutte quelle persone che amano questi giochi sarà uno shock grandissimo‘.
Forse per questo motivo, forse per la crescita smisurata di casi di pedofilia e situazioni ‘sospette’, l’FBI, in accordo con il governo americano, ha deciso di hackerare le console per recuperare utili alle indagini; dati che, ovviamente, non riguardano soltanto le carte di credito. I sostenitori di questa iniziativa sono moltissimi, ma gli oppositori non mancano: gran parte delle comunità virtuali crede che le autorità possano entrare in possesso di informazioni sensibili, senza che gli utenti possano esserne messi a conoscenza.
Nonostante le forti polemiche, comunque, il governo USA ha intenzione di portare avanti la sua battaglia e, secondo fonti piuttosto attendibili, avrebbe già affidato a una società di San Francisco, Obscure Technologies, il compito di programmare software e sviluppare hardware in grado di recuperare qualsiasi tipo di dati. Il compenso, pensate, ammonterebbe a circa 177.237 dollari.
L’implementazione di strumenti di questo calibro è, in realtà, molto difficile: sapete tutti, infatti, che Microsoft, Sony e Nintendo codificano tutti i dati per combattere la pirateria online. Un prodotto del genere, quindi, entrerebbe per forza in collisione con gli interessi delle compagnie, visto che, decodificando, renderebbe nullo il lavoro dei team aziendali. Chi avrà la meglio, non è ancora dato saperlo. Il governo USA, però, non è agguerrito: di più.
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