La nuova Xbox, che tutti siamo abituati a chiamare o Xbox 720 o Xbox Loop, dovrebbe essere, secondo le ultimissime indiscrezioni, uno tra i principali argomenti dei prossimi due E3 (con molta probabilità quello del 2013 e non del 2012). Nonostante questo, le informazioni rilasciate finora da Microsoft sono state pochissime e, per certi versi, allarmanti. Molti di voi, infatti, avranno senz’altro appreso dell’intenzione della compagnia di bloccare, assieme alla sua storica rivale, Sony, la compravendita di giochi usati: un mercato consistente che ha fruttato, secondo le stime del boss di Game Stop, Paul Raines, fior fior di miliardi. È proprio sulle sue ultime dichiarazioni che vogliamo soffermarci, sperando che la sua sicurezza derivi da una forte intesa con la compagnia e non da semplici constatazioni, sicuramente rassicuranti, ma pur sempre incerte.
‘Pensiamo – ha così esordito Raines, durante una chiamata fugace – che non sia una buona mossa per la nuova generazione di console [quella di bloccare i giochi usati ndr], perché semplicemente non si hanno certezze sulla riuscita del modello. Ricordate che Game Stop genera un milione e duecentomila euro in tutto il mondo, con i nostri giochi usati. Perciò, considerate che tagliarli fuori dal mercato significherebbe cercare nuovi modi per vendere i giochi’.
Parole forti, chiare e sicuramente interessanti, visto che provengono da uno tra i personaggi più importanti del panorama videoludico. Una questione, però, è stata completamente dimenticata: in una delle poche occasioni in cui Microsoft è intervenuta sulla home console della prossima generazione, ha dimostrato di essere intenzionata a cambiare le carte in tavola e, cioè, di rivoluzionare il mercato dell’usato, senza abbatterlo (anche perché ciò, in fin dei conti, avverrebbe solo su carta e non nella realtà). La sua volontà, non confermata nel corso delle ultime settimane, sarebbe quella di gestire un servizio in proprio, che le permetterebbe sia di non logorare il rapporto con i suoi sostenitori sia di introitare una somma di denaro non indifferente, che potrebbe finanziare le grandi iniziative di quest’anno.
Se dovesse succedere, le proteste potrebbero essere parecchie, visto che a vivere di usato sono grandi catene come Game Stop (e, quindi, moltissimi dipendenti), sicuramente costrette a chiudere o a reinventarsi, nel caso in cui decisioni così drastiche dovessero essere poste in essere. Considerando che il mercato ha raggiunto un certo equilibrio e che ogni realtà gioca un ruolo importantissimo, ci sarebbe davvero bisogno di portare avanti scelte così assurde?
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